Toscana
SERVIZIO CIVILE REGIONALE: 700 POSTI A DISPOSIZIONE PER I GIOVANI
Nasce il servizio civile regionale, accanto a quello nazionale. E potranno parteciparvi tutti i giovani residenti o domiciliati in Toscana, ragazzi o ragazze. Anche i giovani stranieri. Com’era un tempo per la leva obbligatoria la prima partenza possibile sarà a diciotto anni. Ma ci sarà tempo fino a trentacinque anni per partecipare al nuovo servizio civile regionale spiega a Prato, in un convegno proprio sul servizio civile, il vice presidente ed assessore alle politiche sociali della Toscana Angelo Passaleva.
Abbiamo anche pensato che fossero maturi i tempi per permettere ai giovani immigrati di parteciparvi conclude Passaleva – Penso che possa essere pure un’occasione importante di integrazione sociale. In questa il servizio civile regionale va oltre quello che oggi prevede il servizio nazionale. Non c’è comunque nessuna logica di concorrenza, quanto di convergenza precisa il vice presidente della Toscana Magari a livello regionale e quindi locale ci sarà una maggiore sensibilità nell’individuare i settori in cui impiegare i giovani.
700 giovani da reclutare’. Il servizio civile regionale partirà, presumibilmente, ad ottobre, se il Consiglio regionale approverà velocemente la proposta di legge. E si affiancherà al servizio civile nazionale, che rimane. Per il primo anno ci sono 370 posti a disposizione: due i reclutamenti l’anno, ad aprile e ad ottobre appunto. Il servizio civile durerà dodici mesi, ma in casi particolari potrebbe arrivare a ventiquattro. Potranno essere organizzati anche progetti all’estero. Dal 2007 saranno 700 i posti ogni anno a disposizione e quasi 1600 i giovani che in meno di tre anni, dal 2005 al 2007, potranno partecipare.
30 ore la settimana e 435 euro al mese. I giovani saranno impiegati tra le 25 e le 35 ore alla settimana, mediamente per 30 ore. E come nel servizio civile nazionale avranno un assegno mensile di 435 euro, 450 compresi gli oneri indiretti a carico degli enti. Una volta a regime la Regione spenderà 3 milioni e 780 mila euro l’anno. Per il 2005 lo stanziamento è di 500 mila euro, 2 milioni e 524 mila nel 2006. Sono previsti anche rimborsi per eventuali contributi volontari per la previdenza pubblica. Chi svolgerà il servizio civile regionale potrà comunque continuare anche a lavorare, se lo vorrà e se riuscirà comunque a combinare orari ed impegni: lavoro autonomo od anche lavoro di tipo subordinato. Saranno riconosciuti crediti formativi e l’anno di servizio civile equivarrà ad un anno di lavoro in una pubblica amministrazione, riconosciuto come titolo e relativo punteggio nei concorsi pubblici.
Numeri dall’Italia e dalla Toscana. Nel 2003 i volontari che hanno partecipato al servizio civile nazionale sono stati, in tutta Italia, più di 18 mila. Per il 2004 ne erano previsti 37 mila. In Toscana sono state presentate 4.321 domanda e tra il 2003 ed il 2004 sono stati avviati al servizio civile, non solo volontario, oltre 5.000 giovani. La maggior parte dei giovani volontari proviene dal sud Italia: il 48%. La prima regione è la Sicilia (17,8%), seguita dalla Campania. La Toscana (8%) assieme al Lazio (15%) è tra le regioni trainanti del centro Italia.
Servizio civile spesso è sinonimo di assistenza. Due volontari su tre assistono anziani e disabili o svolgono servizio presso le associazioni di pronto soccorso. Con la fine della leva obbligatoria più di una organizzazione si è trovata in difficoltà, con disagi a ricadute per le persone che usufruivano dell’assistenza. Il nuovo servizio civile regionale potrebbe essere una prima risposta. Accanto all’assistenza in senso stretto ci sono progetti di servizio civile nel campo dell’educazione e della cultura (22,12%) e dell’ambiente e della protezione civile (11,1%). (cs-wf)