Toscana

SERVIZIO CIVILE REGIONALE: 700 POSTI A DISPOSIZIONE PER I GIOVANI

Nasce il servizio civile regionale, accanto a quello nazionale. E potranno parteciparvi tutti i giovani residenti o domiciliati in Toscana, ragazzi o ragazze. Anche i giovani stranieri. “Com’era un tempo per la leva obbligatoria la prima partenza possibile sarà a diciotto anni. Ma ci sarà tempo fino a trentacinque anni per partecipare al nuovo servizio civile regionale” spiega a Prato, in un convegno proprio sul servizio civile, il vice presidente ed assessore alle politiche sociali della Toscana Angelo Passaleva.

“Il servizio civile è un’esperienza da non sprecare: per formarsi, fare esperienza ed essere cittadini più attivi – sottolinea Passaleva – Anche oggi che la leva obbligatoria è stata abolita ed il servizio civile è diventato volontario. Il servizio civile rimane un contributo sostanziale a chi opera nel mondo della solidarietà, a favore degli altri. Ma è anche un’occasione importante per avvicinarsi al mondo del lavoro, acquisire conoscenze, esperienza e crediti formativi che saranno certificati”. Dodici mesi che prevedono anche stage e corsi di formazione. Un premio alla solidarietà e all’impegno a servizio degli altri. E’ questo che prevede il nuovo servizio civile regionale e la proposta di legge che la giunta ha inviato qualche settimana fa al Consiglio regionale.

“Abbiamo anche pensato che fossero maturi i tempi per permettere ai giovani immigrati di parteciparvi – conclude Passaleva – Penso che possa essere pure un’occasione importante di integrazione sociale”. In questa il servizio civile regionale va oltre quello che oggi prevede il servizio nazionale. “Non c’è comunque nessuna logica di concorrenza, quanto di convergenza – precisa il vice presidente della Toscana – Magari a livello regionale e quindi locale ci sarà una maggiore sensibilità nell’individuare i settori in cui impiegare i giovani”.

700 giovani da ‘reclutare’. Il servizio civile regionale partirà, presumibilmente, ad ottobre, se il Consiglio regionale approverà velocemente la proposta di legge. E si affiancherà al servizio civile nazionale, che rimane. Per il primo anno ci sono 370 posti a disposizione: due i reclutamenti l’anno, ad aprile e ad ottobre appunto. Il servizio civile durerà dodici mesi, ma in casi particolari potrebbe arrivare a ventiquattro. Potranno essere organizzati anche progetti all’estero. Dal 2007 saranno 700 i posti ogni anno a disposizione e quasi 1600 i giovani che in meno di tre anni, dal 2005 al 2007, potranno partecipare.

30 ore la settimana e 435 euro al mese. I giovani saranno impiegati tra le 25 e le 35 ore alla settimana, mediamente per 30 ore. E come nel servizio civile nazionale avranno un assegno mensile di 435 euro, 450 compresi gli oneri indiretti a carico degli enti. Una volta a regime la Regione spenderà 3 milioni e 780 mila euro l’anno. Per il 2005 lo stanziamento è di 500 mila euro, 2 milioni e 524 mila nel 2006. Sono previsti anche rimborsi per eventuali contributi volontari per la previdenza pubblica. Chi svolgerà il servizio civile regionale potrà comunque continuare anche a lavorare, se lo vorrà e se riuscirà comunque a combinare orari ed impegni: lavoro autonomo od anche lavoro di tipo subordinato. Saranno riconosciuti crediti formativi e l’anno di servizio civile equivarrà ad un anno di lavoro in una pubblica amministrazione, riconosciuto come titolo e relativo punteggio nei concorsi pubblici.

Un albo regionale per i progetti. Il testo varato dalla giunta elenca i settori di impiego dei giovani ed istituisce un albo regionale a cui potranno iscriversi associazioni che operano in Toscana, presentando i propri progetti. Ogni anno la Regione pubblicherà quelli approvati ed un bando per parteciparvi. Nascerà anche una Consulta ed un Ufficio regionale per il servizio civile. I giovani in Toscana tra i 18 e i 35 anni sono circa 793 mila, 240 mila quelli fino a 24 anni. Chi non troverà posto tra i progetti del servizio civile regionale, potrà sempre partecipare a quelli del servizio civile nazionale. Il primato toscano. La Toscana è stata la prima regione, nel 1996, a legiferare sul servizio civile. E già due anni fa si era posta all’attenzione nazionale per un progetto pilota di servizio civile, per la formazione di giovani nella protezione civile. Erano arrivate domande anche da fuori regione: dodici mesi di lezione in classe ed esercitazioni sul campo e poi nelle associazioni, dove qualcuno è anche rimasto. Un successo. Erano partiti in quaranta, trenta volontari e volontarie e dieci obiettori di coscienza, e sono arrivati in fondo in trentasette con appena tre defezioni. Sono tante le motivazioni che hanno spinto i ragazzi a partecipare a quel progetto: la voglia di essere utili, la possibilità di maturare crediti da spendere nel mondo del lavoro, fare esperienza. Spostamenti in bus e in treno e i pranzi durante le lezioni sono stati pagati dalla Regione.

Numeri dall’Italia e dalla Toscana. Nel 2003 i volontari che hanno partecipato al servizio civile nazionale sono stati, in tutta Italia, più di 18 mila. Per il 2004 ne erano previsti 37 mila. In Toscana sono state presentate 4.321 domanda e tra il 2003 ed il 2004 sono stati avviati al servizio civile, non solo volontario, oltre 5.000 giovani. La maggior parte dei giovani volontari proviene dal sud Italia: il 48%. La prima regione è la Sicilia (17,8%), seguita dalla Campania. La Toscana (8%) assieme al Lazio (15%) è tra le regioni trainanti del centro Italia.

Servizio civile spesso è sinonimo di assistenza. Due volontari su tre assistono anziani e disabili o svolgono servizio presso le associazioni di pronto soccorso. Con la fine della leva obbligatoria più di una organizzazione si è trovata in difficoltà, con disagi a ricadute per le persone che usufruivano dell’assistenza. Il nuovo servizio civile regionale potrebbe essere una prima risposta. Accanto all’assistenza in senso stretto ci sono progetti di servizio civile nel campo dell’educazione e della cultura (22,12%) e dell’ambiente e della protezione civile (11,1%). (cs-wf)