Toscana

SOMALIA, SUORA UCCISA A MOGADISCIO: «PERDONO» SONO STATE LE SUE ULTIME PAROLE

“Erano nascosti tra le macchine parcheggiate lungo la strada che divide l’ospedale pediatrico e il villaggio ‘Sos’ dove vivono le suore missionarie della Consolata di Mogadiscio. Erano due uomini e sono sbucati all’improvviso, aprendo contemporaneamente il fuoco contro suor Leonella e la guardia che, come di consueto, ci scorta quando attraversiamo la strada”: così suor Marzia Feurra, missionaria della consolata in Somalia dai tempi dell’ex-dittatore Siad Barre, racconta alla MISNA l’agguato teso ieri alle 12:00 ora locale (le 11:00 ora italiana) a suor Leonella Sgorbati, al secolo Rosa Sgorbati.

“Ero in casa e ci stavamo preparando per il pranzo, quando abbiamo sentito lunghe raffiche di mitra provenire dalla strada. Ci siamo stupite perché era da qualche giorno che non sentivamo più colpi di arma da fuoco. Proprio mentre parlavamo di questo un ragazzo è entrato ad avvertirci di quello che era accaduto. Ci siamo precipitate fuori mentre caricavano suor Leonella su una barella” aggiunge ancora alla MISNA la missionaria. Gli aggressori conoscevano bene le abitudini delle missionarie e sapevano che l’attraversamento della strada era l’unico momento per colpire, dal momento che sia la struttura del villaggio che quella dell’ospedale sono ben protette. L’agguato è avvenuto a soli tre metri dal cancello della scuola che, come quello del villaggio Sos, è protetto da due uomini armati. Secondo alcune fonti, le guardie avrebbero risposto al fuoco degli assalitori.

Suor Leonella era l’unica missionaria della Consolata che lavorava la domenica, perchè il suo giorno di riposo era il venerdì, come quello dei suoi studenti musulmani. Come gli altri giorni si era alzata presto per preparare la lezione e a mezzogiorno aveva salutato i ragazzi e stava rientrando a casa per pranzo.

“Abbiamo seguito la barella e siamo entrati nell’ospedale – prosegue suor Marzia raccontando alla MISNA i minuti seguiti alla sparatoria – dove Leonella è stata subito sdraiata in sala operatoria. Gli addetti hanno portato 4 o 5 sacche di sangue, ma tanto ne mettevano, tanto ne usciva. È stata colpita sette volte e perdeva molto sangue. Quando è arrivato il chirurgo ci ha detto che non c’era più niente da fare”.

“Suor Leonella era ancora viva, sudava freddo. Ci siamo prese per mano, ci siamo guardate e, prima di spegnersi come una candelina, per tre volte mi ha ripetuto perdono. Perdono, perdono, perdono…Queste sono state le sue ultime parole” conclude suor Marzia. Fonti della MISNA a Nariboi precisano che i funerali della missionaria si terranno giovedì alle 10:00 del mattino nella chiesa della Consolata a Nairobi. La cerimonia sarà officiata da monsignor Giorgio Bertin, vescovo di Gibuti e amministratore apostolico di Mogadiscio. La salma verrà sepolta il giorno stesso nel cimitero della consolata all’interno del Nazareth Hospital, alla periferia di Nairobi.Misna