Toscana

San Giovanni alla Vena, esplosione nella chiesa del Castellare

«Castellare brucia!». Erano le 21 di ieri sera quando un catechista ha raggiunto per telefono don Giampaolo Manzin, parroco di San Giovanni alla Vena. Una fuga di gas nei locali attigui alla chiesa aveva da poco provocato un’esplosione. Sventrando il piccolo oratorio di Santa Croce in Castellare.

Lì, in questo fine settimana «avremmo celebrato la festa della Santa Croce in Castellare – racconta il parroco – scortando con una fiaccolata una reliquia della Santa Croce abitualmente conservata nella chiesa parrocchiale».

Una festa, questa, capace di calamitare migliaia di persone anche dai paesi vicini. «L’oratorio, alla sera, è illuminato. Ed a esso si rivolgono, anche solo per una preghiera, tante persone di San Giovanni alla Vena, Calcinaia, Fornacette, Bientina che, affacciandosi alla finestra o dal balcone della loro casa, vedono questa chiesa, posta a 190 metri di altezza».

Ieri sera, un gruppo di persone era salita in jeep in Castellare. E stava preparando  tutto il necessario per accogliere, la sera di sabato prossimo, i partecipanti alla fiaccolata. Uno del «comitato» si è accorto della fuga di gas ed ha invitato gli altri ad allontanarsi. «Ha fatto appena in tempo a chiudere la bombola del gas, che una violenta esplosione ha distrutto la chiesa».

In salvo, miracolosamente, la copia del Crocifisso di Tedice, «con il quale, nel maggio di due anni fa, sostituimmo il quadro dell’Ultima Cena. Un’opera del nostro compaesano Stefano Ghezzani. La porteremo con noi, nella chiesa parrocchiale, a memoria di una tragica fatalità. È anche guardando quel crocifisso che troveremo la forza per ricostruire l’oratorio».

«Con la luce del giorno fa ancora più male vedere il chiesino del Castellare distrutto dall’esplosione di ieri sera – ha commentato il Sindaco, Juri Taglioli -. E guardare queste immagini ci fa sentire ancora più increduli e felici che le persone che si trovavano lì, al momento dell’incidente, siano tutte illese, tranne una, Massimo Perini, rimasta ferita. A lui vanno i nostri migliori auguri di una rapida guarigione.

«La paura – continua il Sindaco – è stata davvero tanta. Stamattina la nostra comunità si è svegliata con una ferita aperta, guardando in un punto, non trovando più quello che occhi e cuore stavano cercando. Insieme ai tecnici del Comune e ai vigili del fuoco, ho effettuato una serie di sopralluoghi per tutta la mattina e le operazioni stanno continuando. Sto predisponendo il coordinamento tra Comune, Soprintendenza, Curia, Comitato del Castellare e Parrocchia di San Giovanni per organizzare quanto prima un incontro e iniziare al più presto l’opera di ricostruzione».