Toscana

Sanità, accordo Regione-Volontariato per una Toscana più solidale

La situazione di crisi economica, sociale, civile e politica che investe il nostro Paese, e anche la Toscana, mostra caratteristiche nuove, non solo dal punto di vista quantitativo per gravità e durata, ma anche e soprattutto dal punto di vista qualitativo: genera modificazioni profonde dell’assetto sociale , mettendo a rischio i sistemi di servizi alla persona, finora garantiti come diffusi, vicini, gratuiti. L’accordo siglato stamani vuole favorire l’attuazione di una sussidiarietà solidale, concreta ed efficace, che assume la comunità come obiettivo da tutelare, valorizzare, sviluppare. La collaborazione tra Regione e Volontariato in Toscana è storica e consolidata, e si è tradotta in un giacimento di capacità ed esperienze, qualficandosi come «bene comune».

«Un cambiamento molto interessante, per il bene dei toscani. Con la stipula di questo protocollo, i cittadini, sempre passando attraverso il Cup, potranno scegliere tra la prestazione del servizio sanitario regionale o quelle fornite, alla stessa cifra del ticket o a prezzo comunque convenzionato, dalle associazioni». Così il presidente Enrico Rossi ha commentato l’accordo, sottolineando uno degli aspetti più innovativi dell’accordo, quello che, appunto, consentirà ai cittadini che lo vorranno di usufruire di prestazioni specialistiche e diagnostico-strumentali a tariffa concordata, erogate in strutture del volontariato o di altri soggetti interessati.

«Ringraziamo il presidente e l’assessore Marroni per questo accordo molto atteso – ha detto Alberto Corsinovi, presidente delle Misericordie toscane – Oltre a confermare la scelta della Regione Toscana in una serie di ambiti ormai conosciuti, questo accordo per la prima volta introduce forme di collaborazione in altri ambiti, valorizzando quelle che sono caratteristiche del volontariato, come la capillarità e l’essere strumento di protezione sociale».

«Nella nostra regione, che vede un volontariato così forte e così presente – ha commentato Attilio Farnesi, presidente Anpas toscana – grazie a questo accordo si potranno dare risposte sempre più concrete ai cittadini».

«Di queste iniziative in Italia non ce ne sono – sottolinea Francesco Caponi, presidente del Comitato regionale toscano della Croce Rossa Italiana – La Regione Toscana, non solo è all’avanguardia, ma preveggente nei confronti dei bisogni dei più vulnerabili».

«Ci sono molte aspettative per questo accordo – dichiara l’assessore Luigi Marroni -, grazie al quale saranno potenziati i servizi, non solo sull’emergenza-urgenza, settore tradizionale di collaborazione tra Regione e volontariato, ma anche per i servizi di prossimità, le cure, la diagnostica, le Case della Salute. Un potenziamento del rapporto con il volontariato, che per molti dei nostri servizi è parte integrante del nostro sistema».

Nell’accordo, Regione e associazioni si impegnano a sviluppare proposte concrete in tema di servizi alla persona, in un’ottica di sussidiarietà solidale, a partire dalle esperienze maturate sul territorio.

Trasporto sanitario. Il sistema toscano di trasporto sanitario, sia di emergenza urgenza, che ordinario, rappresenta in Toscana un’eccellenza. Questo modello sarà rivisitato, introducendo fattori di miglioramento e razionalizzazione, tra cui: revisione delle dotazioni di bordo centralizzazione di forniture e servizi determinazione dei «costi uniformi per le diverse tipologie di trasporto sanitario di emergenza urgenza»

Emergenza urgenza: in seguito alla riorganizzazione delle Centrali operative del 118, che entro ottobre 2014 passeranno dalle attuali 12 a 6, per poi passare a 3 entro il 31 dicembre 2016, verrà operata anche una ridefinizione delle postazioni di emergenza sanitaria, con un ruolo nuovo del personale del volontariato, con una progressiva rimodulazione di sedi e della presenza della figura medica istituzionalizzata, attraverso un percorso condiviso e graduale. Regione Toscana e associazioni di volontariato/Cri concordano sull’adozione delle seguenti misure: razionalizzazione dei Pet, i Punti di emergenza territoriale; indizione di specifici bandi di Servizio civile, dedicati all’impiego nelle postazioni di emergenza territoriale; valutare la possibilità di portare da 3 a 2 soccorritori il personale obbligatorio nell’emergenza. Nell’accordo si specifica anche che la Regione garantisce il servizio di trasporto sanitario anche ai dializzati e alle persone affette da patologie particolarmente invalidanti, come quelle oncologiche.

Trasporto sociale. Il trasporto sociale di anziani e soggetti con disabilità rappresenta un valore importante per favorire l’integrazione sociale e la fruizione di servizi da parte di persone con forti limitazioni della propria mobilità. Da sempre associazioni di volontariato e CRI assicurano un’attività diffusa e radicata, che non si limita al solo trasporto, ma spesso si amplia in rapporti di amicizia e assistenza personale e familiare. L’accordo promuove lo sviluppo di reti di solidarietà, attraverso la valorizzazione del ruolo del volontariato come soggetto in grado di contribuire alla realizzazione di un “welfare di prossimità”. Su questo si cercheranno forme di intesa anche con Anci e Uncem.

Sanità territoriale. Attività di specialistica e diagnostica. L’accordo prevede la possibilità di integrare l’offerta pubblica attuale, disponibile presso i Cup della Regione, con ulteriori agende prenotabili di prestazioni specialistiche e diagnostico/strumentali a tariffa concordata. Queste attività potranno essere erogate in strutture del volontariato o di altri soggetti interessati. In un primo tempo l’accordo riguarderà le prestazioni di diagnostica per immagini e diagnostica strumentale, per estendersi poi a tutte le prestazioni erogate in regime ambulatoriale.

Case della Salute: potranno sorgere anche nelle sedi delle associazione di volontariato/CRI presenti sul territorio regionale, che abbiano comunque i necessari requisiti di congruità e qualità.

Mobilità e servizi di prossimità. I tagli al trasporto pubblico locale e la riduzione di fondamentali presidi di servizio in località decentrate e disagiate del territorio (poste, ambulatori, ecc.) rischiano di marginalizzare ancora di più le comunità che vivono in zone più lontane e disagiate. L’accordo prevede il potenziamento delle attività delle associazioni/Cri nelle zone maggiormente disagiate, per assicurare servizi decentrati e un sistema di “mobilità sociale” dedicata alle zone maggiormente disagiate.

Protezione civile. Anche in Toscana si verificano fenomeni disastrosi, che negli ultimi anni hanno visto moltiplicarsi le situazioni di crisi e di emergenza ai danni sia delle persone che delle comunità. Il volontariato ha sempre assicurato un aiuto fondamentale, per la capillarità di presenza sul territorio e per la capacità e rapidità di mobilitazione di persone e mezzi con specifiche competenze e qualità. In Toscana è stato costituito il Corv (Comitato Operativo Regionale di Volontariato di Protezione civile). L’accordo siglato stamani va nella direzione di proseguire, migliorare e potenziare la piena collaborazione già sviluppata, in particolare attraverso: il riconoscimento al volontariato/Cri di un ruolo attivo di intervento, nell’ambito del sistema coordinato di soccorso regionale, secondo i principi di sussidiarietà solidale; il sostegno regionale al consolidamento della colonna mobile, per incrementare e mantenere le attrezzature logistiche e operative delle reti organizzative delle associazioni; la rapidità nella erogazione dei rimborsi alle associazioni che vanno a operare nelle emergenze su attivazione del Corv, sia per le spese vive e per i danni eventualmente subìti che per il rimborso ai datori di lavoro degli oneri dei volontari intervenuti; l’impegno del volontariato a sviluppare maggiormente l’azione di prevenzione e protezione, attraverso una collaborazione attiva dele associazioni con gli enti locali nella pianificazione di emergenza, nella tutela del territorio e nell’educazione della popolazione.