Toscana

Sesto Fiorentino, corrente tagliata a 100 rifugiati. La protesta di Medici per i diritti umani

Lo stabile si trova in una zona industriale del comune di Sesto Fiorentino. Si tratta dell’ex mobilificio Aiazzone, dismesso da diversi anni e occupato nel Dicembre del 2014 dal Movimento di Lotta per la Casa e da rifugiati senza fissa dimora provenienti sopratutto dalla Somalia.  «Al momento nello stabile vivono in maggioranza uomini molto giovani, donne e anziani tutti in possesso di un permesso di soggiorno per protezione internazionale – informa Medu -. Gli abitanti vivono in stanze ricavate all’interno delle sale dell’ex mobilificio con cartongesso e porte in legno riciclate. I servizi igienici sono carenti, con meno di un bagno ogni 15 persone e non è presente un impianto di riscaldamento e per l’acqua calda».

Medici per i Diritti Umani opera nello stabile da maggio 2015 con il progetto «Un Camper per i diritti» prestando assistenza sanitaria ai suoi abitanti, informandoli sui loro diritti alla salute e orientandoli sui servizi socio-sanitari territoriali.  Le persone che abitano nello stabile versano in condizioni di indigenza per mancanza di un lavoro regolare e a livello sanitario, le patologie più frequentemente riscontrate sono direttamente collegate alle critiche condizioni di vita: sindromi delle vie respiratorie, disturbi gastro-intestinali, patologie muscolo-scheletriche, traumatismi. I medici volontari hanno però riscontrato anche problematiche sanitarie più rilevanti, in particolare malattie croniche e disagio mentale.

Medu chiede al Commissario del Comune di Sesto Fiorentino Antonio Lucio Garufi l’apertura di un tavolo di confronto con le associazioni e i movimenti che operano a supporto degli abitanti dell’Ex Aiazzone e di «rendere operative le indicazioni contenute nella circolare ministeriale sulla questione della residenza».