Toscana

«Stella Maris»: un ospedale per i bambini che «curi» anche le famiglie

Un ospedale speciale, pensato per prendersi cura dei bambini con malattie neurologiche e psichiatriche, anche quelli più gravi, e per curare un po’ anche i genitori nel loro compito spesso non facile di essere loro sostegno. Un ospedale di ricerca ma anche di accoglienza. È il progetto del nuovo complesso architettonico che Irccs Fondazione Stella Maris si appresta a realizzare a Pisa nell’area tra via Cisanello e via Bargagna.

A presentarlo nella suggestiva sala Baleari del Comune di Pisa, martedì 6 dicembre c’erano le massime autorità. Mons. Andrea Migliavacca, vescovo di San Miniato – Diocesi da cui 60 anni fa è nata l’iniziativa di realizzare l’Istituto di neuropsichiatria infantile che ora opera su più sedi – Marco Filippeschi, Sindaco di Pisa, Marco Gesi in rappresentanza del Rettore dell’Università di Pisa, oltre ai vertici di Stella Maris: Giuliano Maffei, presidente, Roberto Cutajar, direttore generale, Giovanni Cioni, direttore scientifico. Con loro i progettisti: gli architetti Nico Panizzi, Gian Luigi Melis, Ilaria Fruzzetti di «Heliopolis 21» e l’ingegnere Massimo Bottega dello Studio Techné.

«L’ambiente di cura, accoglienza e ricerca di Stella Maris vive un passaggio qualificato del proprio sviluppo prospettando una nuova e moderna struttura – ha esordito mons. Andrea Migliavacca –, Il percorso che ha portato a questa scelta è stato frutto di ampia consultazione e approfondimento ed offre un risultato che risponde ad esigenze di professionalità e funzionalità. Mi preme sottolineare l’attenzione alla religiosità e alla spiritualità che accompagna l’esperienza di Stella Maris e che diventa un valore aggiunto nel considerare il paziente e la sua famiglia soggetti con cui vivere un vero incontro umano e non solo scientifico. Auguro che chi vivrà i nuovi ambienti, personale medico e scientifico, direzione, personale infermieristico, operatori vari, pazienti, famiglie e volontari possano incontrare la professionalità della ricerca e della cura e la spiritualità che abita una umanità piena». E proprio la spiritualità presente nelle radici stesse di questo progetto che richiama simbologie religiose è stata rimarcata dal sindaco di Pisa, Marco Filippeschi che «da laico» ha ricordato «proprio come queste spinte siano importanti per portare a compimento progetti come questi di grande importanza e rilevanza pubblica. Progetti a favore di una popolazione infantile che ha bisogno di risposte non solo assistenziali e scientifiche ma anche di umanizzazione».

Concetti che Giuliano Maffei ha esplicitato e reso evidenti: «Il nuovo Ospedale – ha detto – è il naturale sviluppo del pensiero e dello sguardo di don Aladino Cheti e del prof. Pietro Pfanner che, insieme agli altri co-fondatori di Stella Maris, hanno dedicato la loro vita all’assistenza e alla cura dei bambini, ma anche alla cura dell’Uomo in quanto non si può fare scienza senza la filosofia, la cultura e la spiritualità.  La nuova struttura, così avveniristica, efficiente, dinamica, accogliente e tecnologicamente all’avanguardia, ci permetterà di svolgere al meglio i nostri compiti e di rispondere appieno e con celerità, alle richieste delle famiglie. La sua forma, così bella, assomiglia ad un Veliero dalle bianche vele, ma anche ad un Tau (viste le nostre radici cristiane), se vista dall’alto. Concentra e riassume in sé la nostra storia, il nostro presente ed il nostro futuro. Mi auguro un sostegno ampio da parte delle istituzioni pisane, regionali e nazionali, così come un supporto pieno dei cittadini e delle famiglie in Toscana e in Italia, per vincere tutti insieme le sfide intraprese».

E già perché il nuovo ospedale di Stella Maris coglie sfide importanti. La vicinanza al Policlinico Santa Chiara consentirà infatti di accogliere anche i bambini più gravi. «La progettazione e costruzione dell’Ospedale di ricerca Stella Maris nell’area di Cisanello rappresenta per la Fondazione un grandissimo passo in avanti nella direzione di un consolidamento ed ulteriore sviluppo dell’attività di ricerca ed assistenza ai bambini affetti da disturbi neurologici e psichiatrici – ha spiegato Roberto Cutajar –. Le cure che tradizionalmente vengono erogate potranno estendersi a molti altri bambini, gravi ed assai precocemente ammalati, che oggi ne sono esclusi a causa della lontananza dell’attuale sito dal dipartimento di emergenza-urgenza del Policlinico Santa Chiara. Come in un circolo virtuoso questo porterà ad un ulteriore arricchimento della ricerca, con sempre maggiori possibilità di trattamenti e cure efficaci nel rendere migliore la qualità della vita e della stessa esistenza dei nostri bambini. La costruzione dell’Ospedale, inoltre, come tutti i progetti di sviluppo destinati a segnare un’intera epoca di un’istituzione, avrà l’effetto di rinsaldare il legame di forte appartenenza dei nostri dipendenti e collaboratori, che si vedranno protagonisti di un passaggio cruciale della nostra Fondazione direttamente proiettato verso il futuro».

Vasto l’interesse suscitato dal progetto. A Cutajar è stato chiesto l’utilizzo previsto a breve per la sede di Calambrone, dove rimarrà la sede di Fondazione Imago 7 con la Risonanza Magnetica (RM) a campo ultra alto e la palazzina direzionale. Per il resto del complesso due le ipotesi al momento al vaglio: la sua trasformazione come polo di alta formazione o l’eventuale realizzazione, previo assenso regionale, di un Punto di riferimento nazionale della protonterapia per i tumori infantili (attualmente esistono solo due centri di questo tipo nel nostro Paese). Quest’ultima iniziativa – ha precisato – si legherebbe alla presenza della RM 7Tesla ed è frutto di una proposta di un pool di imprenditori italiani che la sosterebbero finanziariamente ma è attualmente al vaglio di una specifica commissione regionale.

La ricerca scientifica in campo neurologico e psichiatrico troverà grande impulso nella nuova sede. A richiamarlo è stato il prof. Giovanni Cioni, ordinario di neuropsichiatria infantile della Università e direttore scientifico della Fondazione: «Il trasferimento a Cisanello con la creazione del nuovo ospedale – ha affermato – è indispensabile affinché la Stella Maris possa rispondere alle sfide sempre più complesse poste dalla cura dei bambini e degli adolescenti con gravissimi disturbi del neurosviluppo (situazioni di emergenza psichiatrica, gravi disturbi del movimento, epilessie farmacoresistenti, disturbi dello spettro autistico, e tanti altri). Per questo è fondamentale l’integrazione con il pronto soccorso pediatrico, le strutture di cura intensive e tutti i servizi del policlinico di Cisanello, cui potremo a nostra volta fornire le nostre consulenze. Ma è anche fondamentale l’integrazione con le Istituzioni pisane che fanno ricerca nell’ambito delle neuroscienze e delle discipline collegate, in primis l’Università di Pisa con la quale la Fondazione è strettamente collegata fin dalle sue origini, ma anche il Cnr, la Scuola Superiore Sant’Anna, la Scuola Normale Superiore. Questa integrazione sarà favorita dal grande polo per la ricerca biomedica che si viene a creare a Cisanello, anche grazie al trasferimento della Stella Maris».

Infine i progettisti hanno evidenziato la novità del progetto che risponderà alle esigenze di maggiore comfort, migliorata sicurezza e avanzata tecnologia ma soprattutto consentirà di dare risposta a tutti i bambini e adolescenti. Un’elevata qualità dell’assistenza che farà da impulso alla ricerca e alle sue ricadute per trattamenti e cure sempre più efficaci e capaci davvero di migliorare la qualità della vita e l’esistenza dei bambini.

La scheda

La «Stella Maris» (attualmente a Calambrone) è l’unico Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) con sede in Toscana e il solo in Italia dedicato esclusivamente all’assistenza e ricerca nell’ambito della neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza. Ricovera circa 2.500 bambini ed effettua oltre 40 mila visite ambulatoriali all’anno. I bambini provengono da tutta Italia. I lavori di costruzione del nuovo ospedale di 9.500 mq, a Cisanello, a poca distanza dal nuovo Ospedale di Pisa, inizieranno nel 2017 e dureranno circa 3 anni.

Quello presentato dagli studi Heliopolis 21 e Technè di Pisa è stato scelto dalla Fondazione tra una ventina di progetti dei maggiori studi di architettura di tutta Italia. Una struttura dalla forma «leggera» vestita di vetro e di luce, che non si impone ma si inserisce armonicamente nel parco che la cinge e così sensibile all’ambiente in cui sarà immersa da adottare avanzate tecnologie. Il costo complessivo dell’opera sarà di circa 21 milioni, (4 milioni euro per l’acquisto dell’area da Provincia, Comune e privati). Il resto della grande area a verde, per una superficie complessiva di circa 10 ettari, sarà invece parco urbano.