Toscana

TIMOR EST, DILI: ARRIVATE TRUPPE AUSTRALIANE, SITUAZIONE INCERTA

All’indomani di una sparatoria tra poliziotti ed ex-soldati congedati per diserzione in cui nove persone sono morte e altre 27 sono state ferite, si susseguono notizie contrastanti sulla situazione nella capitale Dili. Secondo un fotografo della ‘France Press’ e un reporter dell”Associated Press’, gli scontri sarebbero ancora in corso: si udirebbero sparatorie con armi automatiche ed esplosioni probabilmente di mortaio o granate sia nel quartiere orientale di Becora sia nei pressi del palazzo presidenziale. Rappresentanti australiani e l’ambasciatore indonesiano sostengono invece che sarebbe tornata la calma – dato confermato anche da una fonte della ‘Reuters’ – dopo l’arrivo, nel corso della giornata di ieri, di un primo contingente di 450 soldati australiani. A questi e ad altri 1.300 militari in arrivo dall’Australia, il governo di Timor Est, di concerto con il presidente Xanana Gusmao, ha deciso di affidare il compito di garantire la sicurezza nella capitale. “Spero che entro domenica si tenga una tavola rotonda presieduta dal presidente” tra le parti in conflitto, ha detto a ‘New Zealand Radio’ il ministro degli Esteri Jose Ramos-Horta, secondo il quale le fazioni avrebbero acconsentito ad abbandonare la città. Ieri, infatti, sarebbe stato negoziato un cessato-il-fuoco, violato però da alcuni ex-soldati che avrebbero sparato contro agenti disarmati scortati fuori dal quartier generale della polizia di Dili, uccidendone 9 e ferendone 27 – tra cui due funzionari dell’Onu. Sarebbero inoltre stati rinvenuti i corpi carbonizzati di quattro donne e di un bambino in un edificio vicino all’aeroporto, assaltato da uomini armati e poi dato alle fiamme.

Gli scontri attuali sono la più seria minaccia per la nazione nata con l’indipendenza ottenuta nel 2002 dopo 25 anni di dominio indonesiano. I disordini sono stati provocati da 600 ex-soldati – un terzo delle forze dell’esercito del Timor Est (Fdtl) – congedati lo scorso mese dopo essersi assentati dal servizio denunciando discriminazioni etniche: originari delle regioni occidentali del Timor Est, dichiarano infatti di venire discriminati dai comandanti dell’esercito che invece provengono dalle province orientali e rivendicano di aver sostenuto il maggior peso della lotta per l’indipendenza.Misna