Toscana

TOGO: APPELLO DEI MISSIONARI ITALIANI, «AIUTIAMO LA CHIESA LOCALE E LA POPOLAZIONE»

Un appello per la tragica situazione che sta vivendo il Togo viene da una rappresentanza di missionari italiani che, a nome della Conferenza episcopale italiana, ha incontrato sul posto la Chiesa locale. Gli avvenimenti si sono svolti a ridosso delle elezioni presidenziali convocate in seguito alla morte (il 5 febbraio 2005) del “dittatore” Gnassingbe Eyadema, dopo 38 anni di potere assoluto e militare. “Il cambiamento atteso non c’è stato – raccontano i 34 missionari italiani di ritorno dal Togo – e le tensioni seguite hanno fatto registrare 850 morti (ma potrebbero essere il doppio) e 30.000 profughi. Se la situazione politica si presenta ‘ingolfata’, economicamente il Paese sembra alla mercé di tutti e di tutto. L’attesa di vita è ferma da tempo a 47/48 anni. La mobilità interna risente delle pessime condizioni delle strade. I mezzi di comunicazione sociale sono strumenti di propaganda e disinformazione nelle mani della classe dominante. L’ordine pubblico è in mano all’esercito”.

Presente in Togo dal 1892, la Chiesa cattolica conta oggi su 7 diocesi, più di 400 preti autoctoni e numerosi religiosi e religiose locali, oltre a molti evangelizzatori stranieri. La liturgia festosa, la vitalità delle comunità, la valorizzazione del laicato, la capacità di sopportare situazioni difficili (disoccupazione, povertà, malattie) sono, secondo i missionari italiani, i doni che la Chiesa del Togo può portare a quella italiana. Alla quale chiede però di “far conoscere all’opinione pubblica il momento apparentemente senza sbocco che sta vivendo; aiutare le comunità locali a disporre di luoghi di culto sufficienti; sostenere la Chiesa nazionale ad esprimersi attraverso mezzi di comunicazione sociale capaci di reagire alla disinformazione dominante”.Sir