Toscana

TOSCANA: MONACI, 5 MILIONI DI RISPARMIO CON RIDUZIONE CONSIGLIERI E ASSESSORI REGIONALI

Cinque milioni di euro. A tanto assomma il risparmio dovuto al ridimensionamento dei Consiglieri regionali (da 55 a 40) e del numero degli assessori (da 10 a 8) dalla prossima legislatura. Lo ha detto Alberto Monaci, presidente dell’assemblea toscana, che ha incontrato i giornalisti per la conferenza stampa di fine anno. Il risparmio è dovuto non solo al taglio di consiglieri e assessori ma anche alla conseguente riduzione di collaboratori. «Da circa 30 milioni di spese nel 2010 – ha detto Monaci – siamo passati nel 2011 a 25,260 mln e nel 2012 scenderemo ancora di 5-600 mila euro». Nel 2011 è stato abolito, ha ricordato Monaci, anche il vitalizio, con il passaggio al sistema contributivo che «era un trattamento troppo favorevole». Invece «le indennità dei consiglieri sono al minimo. Personalmente, ed è stata una mia scelta, prendo meno del presidente della Regione e meno del mio predecessore». Monaci ha ricordato che il Consiglio aveva preso come «impegno» la «sobrietà», però «non taglieremo a prescindere». Per quanto riguarda la funzione dell’assemblea, Monaci ha ribadito l’obiettivo del «potenziamento dell’impegno legislativo del Consiglio, per fare leggi leggibili, non ripetitive». Nel 2011 il Consiglio regionale della Toscana ha svolto 38 sedute ordinarie, approvando 53 leggi (83 dall’inizio della legislatura). «Oltre il 30% delle leggi approvate – ha sottolineato il presidente – è stato di iniziativa consiliare. Le proposte di legge presentate sono state 73, contro le 53 dell’anno precedente». Infine il capitolo della nuova legge elettorale che dovrà garantire una «rappresentanza diffusa dei territori». Rilevando che «non andiamo a votare domani mattina», Monaci ha sottolineato che «i punti di discrimine sono sotto gli occhi di tutti: preferenze e soglia di sbarramento». Quel che è certo, però, è che «dato che abbiamo ridotto il numero dei consiglieri a 40 da qui si deve partire» con l’obiettivo di «realizzare una rappresentanza territoriale diffusa perché con meno consiglieri il rischio è che alcune realtà vengano escluse».