Toscana

TOSCANA REGIONE DI SPORTIVI, IL 61% SVOLGE ATTIVITA’ FISICA DUE TRE VOLTE LA SETTIMANA

Siamo una regione di sportivi. La conferma arriva da una ricerca condotta dalla Uisp Toscana su un campione di 1000 suoi tesserati secondo la quale 6 toscani su 10 svolgono attività fisica tra le due e le tre volte la settimana. C’è anche un 12% che pratica sport con maggior frequenza ma anche chi, il restante 27%, riesce a mala pena a fare sport una volta alla settimana. Gli sport preferiti dai toscani? Calcio e calcio a 5; seguono ginnastica, nuoto e pallavolo. «Lo studio della Uisp – ha dichiarato l’assessore alle politiche sociali e allo sport Gianni Salvadori – è la riprova dello status di regione sportiva della Toscana. Già dai dati diffusi dall’Istat era affiorata una realtà in controtendenza rispetto alla media nazionale che ribadisce la propensione sportiva della popolazione toscana. Fare sport non fa soltanto bene alla salute ma aiuta a stare ! bene con gli altri, a confrontarsi, a prendere parte alla vita! sociale di una comunità». Il target principale dell’azione regionale in questo campo sono i giovani. «Per fare sport, e farlo bene – ha aggiunto Salvadori – e per incoraggiare i giovani ad avvicinarsi ad una disciplina, occorrono gli spazi. In Toscana ce ne sono oltre 8000 ed il nostro impegno per migliorarne la qualità proseguirà come negli ultimi anni: a partire dal 2001 abbiamo investito 18 milioni e mezzo di euro per la loro realizzazione, recupero, adeguamento e ristrutturazione».«Sport è soprattutto sinonimo di salute – ha commentato l’assessore alle riforme istituzionali della Toscana, Agostino Fragai – ma anche di divertimento, svago, confronto, partecipazione. La ricerca si propone anche di capire come favorire e aumentare la partecipazione attiva degli iscritti Uisp alla vita dell’associazione e verrà utilizzata dalla stessa associazione proprio in quest’ottica, per conoscere la! posizione dei propri affiliati rispetto a varie tematiche e prendere spunto da questi giudizi per intervenire sulla struttura e organizzazione dell’associazione. Sono stato colpito favorevolmente – ha concluso Fragai – quando i dirigenti della Uisp mi hanno parlato di questa ricerca come di un modo, a partire dal sociale e dal mondo dello sport, di cogliere la filosofia della legge regionale per la partecipazione dei cittadini. E’ un segno che l’esigenza di promuovere, riconoscere e valorizzare la partecipazione riguarda tutti: le istituzioni, i partiti, le associazioni, i cittadini».«Un obiettivo tutt’altro che secondario della ricerca – ha spiegato Verter Tursi, presidente Uisp Toscana – è favorire la partecipazione. Dall’inchiesta che abbiamo condotto verranno estrapolate tematiche forti sulle quali si inizierà una consultazione di tutto il corpo associativo per progettare insieme e in modo partec! ipato la Uisp che verrà. Si tenterà di capire i ! punti de boli dell’associazione con l’intento di migliorare la situazione soprattutto dal punto di vista della partecipazione degli affiliati e non solo. Questa ricerca – conclude Tursi – è di estrema importanza perché per la prima volta viene condotto un vero e proprio monitoraggio di quello che gli sportivi pensano dell’attività sportiva e le motivazioni che li spingono a praticarla».Qualche dato dalla ricerca. Il 61% dei toscani svolge un’attività sportiva 2 o 3 volte alla settimana, il 12% con maggior frequenza ed il rimanente 27% meno regolarmente, una volta alla settimana o meno. La media complessiva è 2,3 giorni alla settimana. Gli sport più diffusi sono il calcio a 11 e quello a 5 (21%), seguiti dalla ginnastica (16%) e il nuoto (14%). Popolare anche la pallavolo. Peso importante anche per le attività rivolte specificatamente agli anziani.La prevalenza è per gli sport! individuali e per quelli praticati al chiuso sebbene le preferenze varino in maniera marcata a seconda del genere: gli uomini optano in gran parte per le discipline di squadra (65%) mentre le donne prediligono quelle individuali (83%). La maggioranza degli uomini svolge attività all’aperto (63%), cosa che vale soltanto per una porzione esigua (12%) delle donne.Tra i due sessi risultano diversi anche i passaggi tra le diverse classi d’età. Gli uomini praticano sport di squadra fino ai 44 anni, per passare gradualmente a quelli individuali. Tra le ragazze più giovani (15-17 anni) prevalgono gli sport di squadra, ma dopo i 18 anni gran parte già si converte alle discipline singole, le quali raggiungono il 90% delle praticanti dopo i 35 anni.A praticare le discipline del benessere (yoga, fitness ecc.) sono soprattutto le donne (molte casalinghe) tra i 35 e i 64 anni, di estrazione sociale leggermente sopra la media. Pochi han! no cambiato disciplina nel corso della loro esperienza sportiv! a, esatt amente il 18%. I passaggi più frequenti risultano essere dal nuoto alla pallavolo, ginnastica o danza, oppure dal calcio al ciclismo. Chi ha cambiato sport lo ha fatto soprattutto per passare a discipline di squadra svolte indoor o a discipline del benessere.Il segmento degli intervistati con un livello scolare più elevato presenta delle caratteristiche peculiari. I laureati privilegiano soprattutto sport individuali svolti all’aperto, si cimentano meno a livello agonistico e tendono a variare maggiormente le discipline praticate. Registrano infatti una quota maggiore di passaggi da altri sport a quello attuale. I soggetti di età media intendono il benessere e la bellezza fisica come il principale scopo dell’attività sportiva, meno di tutti invece i minorenni. Curiosamente questa visione è più vicina agli uomini che alle donne, non perché esse siano più contrarie, ma semplicemente meno convinte. Infine! , per il 77% degli intervistati fare sport significa innanzitutto mettere alla prova i propri limiti, per l’80% fare sport con regolarità ha un influsso benefico sulla vita sessuale e per l’88% fare sport è un modo per immergersi nella natura. (cs- Federico Taverniti)