Toscana

Tav Firenze: dopo Lorenzetti arrestato presidente consorzio Nodavia

L’indagine, sottolinea un comunicato dello stesso Corpo forestale dello Stato, partita nel 2010 grazie ad alcuni accertamenti svolti dal personale del Corpo forestale dello Stato di Firenze, avrebbe fatto emergere «un consistente traffico di rifiuti speciali, smaltiti illegalmente, nonché una truffa ai danni della Rete Ferroviaria Italiana». Si tratterebbe di rifiuti derivanti dalle perforazioni avvenute sullo snodo dei lavori dall’alta velocità nei pressi di Firenze, nel tratto interessato dagli interventi infrastrutturali previsti per la realizzazione della linea Alta Velocità/Alta Capacità Milano-Napoli.

I reati contestati, si chiarisce, vanno dalla frode per omesso o carente monitoraggio rispetto agli obblighi di fornitura e alle prescrizioni, falso in atti pubblici per occultare l’omesso monitoraggio, frode nella riduzione delle frese da due a una, associazione per delinquere per compiere truffe ai danni della stazione appaltante. Nonché attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti e, nello specifico, gestione dei fanghi di scavo delle paratie come terre destinate all’agricoltura e trattamento degli stessi fanghi in siti non autorizzati con scarichi in falda e destinazione a siti non idonei, truffa ai danni di RFI per il pagamento dello smaltimento dei fanghi falsamente dichiarato conforme alla legge, tentativo di attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti relativi ai fanghi di perforazione della fresa di scavo, associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e abuso di ufficio in ordine a ogni profilo di illegittimità nell’esecuzione dell’appalto, per aver attivato e messo in esercizio in concorso di sette scarichi di acque reflue industriali senza autorizzazione. 

Un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari era stata notificata ieri mattina all’ex governatrice della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti, nell’ambito dell’inchiesta sul nodo fiorentino della Tav. Lorenzetti, è oggi Presidente di Italferr ed aveva già ricevuto a gennaio un avviso di garanzia per associazione a delinquere, corruzione e abuso d’ufficio. Ha sempre respinto ogni addebito.

Una nota della Regione Toscana sottolinea poi come «non esiste alcun legame tra la destinazione ad altro incarico del dirigente regionale Fabio Zita e le delibere di valutazione di impatto ambientale presentate dalla giunta regionale in merito alla destinazione a Cavriglia delle terre di scavo provenienti dal sottoattraversamento di Firenze. Si è trattato di una decisione autonoma del direttore generale della presidenza inerente a motivati argomenti organizzativi e di un regolare avvicendamento dei dirigenti regionali».

Infine, il parere positivo espresso dalla Regione Toscana sulla valutazione di impatto ambientale riguardante la destinazione delle terre di scavo provenienti dal sottopasso di Firenze si «fonda soprattutto sui contenuti del decreto ministeriale n.161 del 2012, che prevedono un differente criterio di classificazione delle terre di scavo, non più definite come “rifiuti”, bensì come “sottoprodotto” riutilizzabile a seguito di autorizzazione ministeriale».