Toscana

Ticket, chi più ha più dà

di Ennio Cicali

E’ passata una quindicina di giorni e l’introduzione del ticket sull’acquisto dei farmaci e le prestazioni sanitarie sembra essere stata assorbita bene in Toscana. Molto si deve alle farmacie hanno fatto da trincea a utenti disorientati dalle tante e contraddittorie notizie della vigilia.

Chi più ha, più dà è il motivo ispiratore della manovra toscana, al contrario di quanto previsto dal governo con un ticket generico di 10 euro sulle ricette e 25 per il pronto soccorso bianco, quello per i casi meno gravi.  In Toscana, invece, sono state individuate tre fasce di reddito: da 36.151 a 70 mila euro, da 70 mila a 200 mila euro e oltre 200 mila euro. I ticket riguarderanno farmaci, visite specialistiche, risonanza magnetica e tac. Sono esenti coloro che non raggiungono la fascia minima prevista (36.151 euro di reddito), chi ha patologie gravi, invalidità, infortuni sul lavori, disoccupati, lavoratori in cassa integrazione e in mobilità e altre condizioni speculari.

Il reddito da indicare è quello complessivo lordo dei singoli componenti del nucleo familiare conseguito nel 2010. In alternativa è possibile presentare il modello Isee, l’«indicatore situazione economica equivalente» che somma i redditi dei componenti della famiglia, conti bancari, Bot, fondi di investimento, proprietà immobiliari e li divide in base a quante persone vivono nello stesso nucleo. Molti però non conoscono il proprio reddito, specie le persone più anziane. Da ora in poi non sarà ammessa ignoranza e l’assessore alla salute Daniela Scaramuccia ha già annunciato un accordo con Equitalia perché faccia controlli a tappeto anche per piccole cifre.

Come tutte le vicende che interessano la politica ci sono pro e contro. Soddisfatto il presidente della Regione Enrico Rossi: «La strada che abbiamo imboccato – dice – ci sembra più giusta e una migliore tutela per la famiglia e per le fasce più deboli. C’è chi obietta che l’evasione fiscale rischia di falsare l’operazione. Certo dobbiamo continuare veramente e con decisione la lotta all’evasione. Ma per il fatto che c’è chi evade allora dovremmo chiedere a chi non fa il furbo pur guadagnando meno di 36 mila euro di pagare? Aggiungeremmo ingiustizia all’ingiustizia».

Di parere contrario Stefano Mugnai, consigliere regionale del Pdl e vicepresidente della commissione Sanità. «Rossi ha colto al volo la scusa della manovra finanziaria per introdurre la tassa sui farmaci – spiega Mugnai –. Una mossa “furbesca” per accollare le responsabilità ad altri, ossia al governo nazionale, e per recuperare con certezza e celerità le risorse indispensabili a far quadrare i conti di una sanità, quella toscana, ormai sull’orlo del tracollo finanziario. Sì perché con il ticket sui farmaci, oltre al gettito dei ticket stessi, la giunta persegue l’obiettivo di una riduzione della spesa farmaceutica che rappresenta una delle voci di massima criticità per i bilanci della sanità regionale. L’obiettivo non dichiarato dell’introduzione dei ticket è infatti la disincentivazione della richiesta e dell’acquisto dei farmaci».

Disparità di giudizi anche tra i sindacati. Alessio Gramolati, segretario generale della Cgil Toscana ritiene che le scelte fatte sono importanti. «Abbiamo cercato di ridurre il danno – conclude – e in parte, credo, ci siamo riusciti». Totalmente diversa l’opinione di Vito Marchiani, segretario regionale della Uil, che considera «iniqua, sbagliata e complicata l’applicazione dei ticket in Toscana». «A noi pare la solita manovra – spiega – chi paga le tasse è costretto a pagare il ticket, in particolare i lavoratori dipendenti che insieme alle imprese pagano l’Irap che è destinata al finanziamento del sistema sanitario. Chi evade non lo paga». Secondo il segretario generale della Funzione pubblica Cisl, Andrea Morandi: «Il riferimento al reddito per l’esenzione dai ticket pone il lavoro dipendente in forte svantaggio rispetto alle altre tipologie di lavoro, dove spesso si annidano falsi poveri e veri evasori. Si tratta quindi di un sistema che va riformato per risultare più giusto». «L’introduzione del ticket nella prescrizione dei farmaci rischia di togliere alla Toscana quella virtuosità che gli viene attribuita, affiancandola alle tante altre regioni che mettono le mani nelle tasche dei cittadini per pagare la sanità – conclude –. Per mantenere l’eccellenza del sistema sanitario occorre migliorare il sistema interno della sanità e trovare lì le risorse necessarie, perché ciò che manca sta dentro il sistema e non nelle tasche dei cittadini».

La schedaUn opuscolo della Regione, sintetizza le novità introdotte con il nuovo sistema dei ticket  per l’acquisto dei farmaci e le prestazioni sanitarie. Inoltre, è disponibile il numero telefonico, 055 4385901, attivo dalle 8 alle 20 tutti i giorni da lunedì a domenica. Apposite locandine con  le informazioni sono affisse presso Asl, farmacie, ambulatori e pronto soccorso.

Il ticket aggiuntivo, sia sulla specialistica ambulatoriale che sui farmaci, è modulato in base al reddito familiare fiscale o, in alternativa, all’indicatore Isee. Il reddito familiare fiscale è quello complessivo lordo risultante dalla dichiarazione dei redditi 2010, pari al cumulo dei redditi del dichiarante, del coniuge non legalmente separato e dei familiari a carico, al lordo degli oneri deducibili (abitazione principale, detrazioni fiscali da lavoro e quelle per carichi di famiglia). L’autocertificazione è sottoposta ad accertamento. Chi evade il ticket in base a dichiarazione non veritiera subirà il recupero degli importi non pagati per le prestazioni erogate e la trasmissione degli atti all’autorità giudiziaria per le sanzioni previste.

Niente cambia per il Pronto soccorso: per le situazioni ritenute non gravi, classificate con codice bianco o azzurro, è previsto il pagamento di un ticket di importo massimo pari a 50 euro.

Per l’autocertificazione occorre completare il quadratino posto in alto a sinistra nella ricetta. Per un malato cronico, sarà il medico a scrivere «esente». Altrimenti ognuno dovrà dichiarare la situazione economica scegliendo d’indicare il reddito o l’attestazione Isee. Chi ha un reddito lordo sotto la soglia di 36.151 euro scriverà RA e non pagherà nulla; chi si trova fra 36.151 e 70 mila euro scriverà RB e pagherà 1 euro a medicinale fino a un massimo di 2 per ricetta; chi ha un reddito fra 70 mila e 100 mila scriverà RC e pagherà 2 euro per medicinale fino a un massimo di 4 per ricetta; chi ha un reddito familiare oltre i 100 mila euro lordi l’anno scriverà RD e pagherà 3 euro per medicinale fino a un massimo di 6 per ricetta. Stesso criterio per chi usa l’indicatore Isee, solo che al posto della R dovrà apporre la lettera I. Chi non indica i codici pagherà il prezzo intero del medicinale.

Regione Toscana e direzione regionale dell’Inps hanno stipulato un’intesa per agevolare l’acquisizione da parte dei cittadini dell’attestazione Isee. La modulistica necessaria è scaricabile anche dal sito della Regione e reperibile presso le Asl. L’Inps inoltre ha attivato dal 30 agosto un numero telefonico cui rivolgersi per ottenere tutte le informazioni in proposito (055/2378111 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 15).