Toscana

Tirrenica: progetto forse da rivedere

Si tratta di una classificazione provvisoria contenuta nell’Allegato Infrastrutture del Def, in attesa di realizzare il vero e proprio Dpp, Documento Pluriennale di Pianificazione delle infrastrutture. L’autostrada Tirrenica è dichiarata opera prioritaria, ma soggetta a una revisione del progetto nella quale potranno essere valutate le varie alternative, compresa la riqualificazione dell’Aurelia.

Così, con parole sibilline, poco adeguate ad un documento di programmazione che dovrebbe parlar chiaro, il Governo ha riportato la questione Tirrenica in alto mare. Come nelle parole della Sibilla che andavano interpretate, ognuno ci vede quello che vuole.

Perciò i contrari, ambientalisti, Sinistra Italiana e 5 stelle vi trovano l’accoglimento dello loro richieste. Sinistra Italiana parla di «vittoria epocale, di doppia valenza in quanto da un lato ci sarebbe lo stop all’ipotesi di un’autostrada folle, ingiusta, inutile e dannosa per i cittadini e per il territorio, dall’altro, per la prima volta dopo tantissimi anni, tornerebbe ufficialmente l’ipotesi in campo dell’adeguamento dell’Aurelia».

I favorevoli come il presidente della Regione Enrico Rossi ricordano che si tratta comunque di una strada a 4 corsie, «Come andiamo ripetendo da anni, quattro corsie dovranno collegare Roma con Livorno. Che si tratti di corsie autostradali o di altro tipo a noi questo poco importa: l’importante è fare presto», dicono in una nota congiunta Rossi e Vincenzo Ceccarelli, assessore regionale alle Infrastrutture.

I più informati come il deputato Pd Luca Sani, ritengono che l’ipotesi autostrada non sia archiviata. La revisione del progetto potrebbe essere simile alla versione concordata recentemente con i comuni e che dovrà essere discussa in Conferenza dei servizi il 19 aprile.

D’altra parte nell’ultima versione, il progetto della Tirrenica ripercorre per buona parte il tracciato dell’Aurelia e questa è proprio una delle critiche mosse dai contrari che accusano Sat, la società concessionaria, di appropriarsi di un opera bimillenaria come l’Aurelia per richiedere poi un pedaggio, senza realizzare, così si sostiene, la viabilità alternativa.

Il paradosso è che l’adeguamento dell’Aurelia, sarebbe l’alternativa più costosa per le finanze statali. Difatti la realizzazione dell’autostrada è in concessione e l’investimento di 1,4 miliardi è a carico di Sat che poi riscuoterà il pedaggio contro il quale è schierata la popolazione maremmana.

Invece l’adeguamento dell’Aurelia sarebbe a carico di Anas che ha già stanziato 120 milioni per la sistemazione del tratto a nord di Grosseto. Per l’adeguamento e la messa in sicurezza del tratto da Grosseto al confine del Lazio si parla di un miliardo, che dovrebbe giungere dai finanziamenti statali e i dubbi che ciò avvenga sono molti.

Difatti Rossi si è incontrato il 13 aprile col presidente del Consiglio Gentiloni che ha promesso 300-350 milioni per viabilità e difesa del suolo in Toscana, mentre il chiarimento sulla Tirrenica è rinviato all’incontro di Rossi col ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio da tenersi la prossima settimana. Si spera che a quel momento ci siano parole chiare sul futuro di una infrastruttura chiave per la costa.