Toscana

Torna a casa il Treno della memoria 2015, i 750 diventano tutti testimoni

“Oggi vi chiedo di immaginare di essere uno dei 50 bambini sopravvissuti nel campo di Birkenau e lasciati a morire dai nazisti in fuga – ha detto Ugo Caffaz salutando studenti, insegnanti, testimoni e associazioni presenti in delegazione -. Si ritrovano liberi e soli, a chiedersi se questa improvvisa libertà è realtà o un sogno, mentre affiorava il primo senso di colpa per esserci ancora, per vivere mentre tutto intorno ricordava la morte”.

“Poi arriva la salvezza, le truppe liberatrici, si apre il futuro e, immaginate ancora, oggi siete qui a dire cosa provate” conclude Caffaz invitando ragazzi e insegnanti a parlare al microfono. Sono in tanti a volerlo fare, ma il tempo stringe e il treno deve prendere la via del ritorno. Così sono cinque studenti e insegnanti a parlare per tutti dei sentimenti provati in questi giorni, delle emozioni forti che si possono avere solo vedendo da vicino quell’orrore, del sentire crescere la volontà di testimoniare e tramandare la memoria.

Quindi, sempre bagnati dalla pioggia, via tutti sui vagoni. Si parte, ma solo per riprendere subito il confronto con le sorelle Tatiana e Andra Bucci e con Vera Vigevani Jarach, testimoni che al ritorno viaggeranno sul treno con i ragazzi. Infaticabili.