Toscana

Toscana: Fusione Comuni, dal 1° gennaio via libera a quattro nuovi enti

Il 1° gennaio prossimo nasceranno in Toscana quattro nuovi comuni, frutto dei processi di fusione: Scarperia e San Piero (Fi), Casciana Terme Lari (Pi), Crespina Lorenzana (Pi), Pratovecchio Stia (Ar).  All’unanimità la commissione Affari istituzionali, presieduta da Marco Manneschi (IdV), prendendo atto dei risultati dei referendum, ha licenziato le proposte di legge istitutive. Alla seduta hanno partecipato i sindaci dei comuni interessati.

Al referendum per la fusione di Scarperia e San Piero hanno partecipato 3.267 cittadini su 9.320 elettori. I voti favorevoli sono stati 2.038 (1.131 a Scarperia e 907 a San Piero a Sieve), i voti contrari 1.210 (891 a Scarperia e e 312 a San Piero a Sieve).

Sono stati 4.297 i votanti dei comuni di Casciana Terme e Lari su 10.082 elettori. Hanno espresso 2.896 voti favorevoli (1.045 a Casciana Terme e 1.851 a Lari) e 816 voti contrari (261 a Casciana Terme e 555 a Lari).

A Crespina e Lorenzana hanno votato 1.714 cittadini su 4.378 elettori. Il risultato ha visto prevalere i sì con 1.477 voti (1.070 a Crespona e 407 a Lorenzana) contro 226 no (87 a Crespina e 139 a Lorenzana).

Al referendum per la fusione di Pratovecchio e Stia hanno partecipato 2.452 elettori su 4.800. Hanno votato a favore 1.928 cittadini (939 a Pratovecchio e 989 a Stia), contro 504 (275 a Pratovecchio e 229 a Stia).

Con il 1° gennaio 2014 i comuni originari sono dichiarati estinti e le funzioni amministrative sono esercitate da un commissario nominato dalla Prefettura, che resterà in carica fino all’insediamento dei nuovi organi dopo le elezioni, così come prevede la legge nazionale.

Una fase transitoria che crea qualche problema, come ha sottolineato il sindaco di Lari, Mirko Terreni, che ha auspicato il superamento della fase commissariale per evitare incertezze amministrative.

Dopo l’intervento del capogruppo Pd Marco Ruggeri, ha concluso Manneschi affermando che «la commissione presenterà una proposta di risoluzione al Consiglio regionale, che impegni la Giunta a presentare a sua volta una proposta di legge al Parlamento. La normativa va cambiata sia superando la gestione commissariale, sia rafforzando i benefici concessi ai comuni interessati».