Toscana

Toscana: carcere e droga, in calo detenuti tossicodipendenti

“Sono numeri – ha detto il garante regionale dei diritti dei detenuti Franco Corleone – che mostrano quanto ancora il carcere sia per la maggior parte un luogo di detenzione sociale e frutto di una legge criminogena”. “La percentuale di detenuti tossicodipendenti presenti nelle 18 strutture penitenziarie toscane per adulti è scesa dal 27,10 per cento (fine 2014) al 25,75 per cento (giugno 2015), ma questo è da rapportare all’abrogazione per via costituzionale alla legge Fini-Giovanardi”.

Sulla detenzione femminile, “in Toscana – ha detto Corleone – le donne in carcere sono 184, poche ma stanno male”. “Proprio le donne – ha precisato il garante – potrebbero rappresentare un nucleo di sperimentazione forte della detenzione in luoghi fuori dall’istituto penitenziario, in case della semilibertà, case al femminile, luoghi per tossicodipendenti”. Una nota dolente sulla salute negli istituti penitenziari, “il carcere – ha fatto notare Corleone – produce malattia, solo il 27 per cento dei detenuti è considerato sano”. Per superare questa “drammatica situazione”, le proposte avanzate dal garante regionale sono l’applicazione delle “misure alternative” oppure la possibilità che la Regione presenti al Parlamento una proposta di legge di modifica del testo unico 309/90 “Produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti”.

Nel dossier “La droga in carcere: fatti e misfatti”, presentato da Corleone questa mattina, si leggono anche i numeri sulla distribuzione territoriale dei detenuti tossicodipendenti: ad Arezzo 5 su 26, ad Empoli nessuno su 15, al Gozzini di Firenze 37 (dei quali 13 stranieri) su 87, a Sollicciano 199 uomini (dei quali 124 stranieri) su 602 e 22 donne (delle quali 4 straniere) su 91, a Grosseto 6 (1 straniero) su 21, a Livorno 36 (16 stranieri) su 209, alla Gorgona nessuno su 58, a Lucca 31 (20 stranieri) su 105, a Massa 98 (17 stranieri) su 177, a Massa Marittima 15 (6 stranieri) su 40, all’Opg di Montelupo fiorentino 8 (1 straniero) su 92, a Pisa 37 (13 stranieri) su 259, a Pistoia 3 su 18, a Porto Azzurro 1 su 258, a Prato 210 (134 stranieri) su 616, a San Gimignano 81 (12 stranieri) su 372, a Siena 16 (6 stranieri) su 63, a Volterra 19 (uno straniero) su 138.

Inoltre, al 30 giugno 2015, dei 1071 detenuti presenti negli istituti toscani per violazione della legge sulla detenzione di droghe: 7 ad Arezzo, 6 ad Empoli, 27 al Gozzini, 192 a Sollicciano, 7 a Grosseto, 95 a Livorno, 17 alla Gorgona, 31 a Lucca, 60 a Massa, 16 a Massa Marittima, 7 all’Opg, 81 a Pisa, 5 a Pistoia, 76 a porto Azzurro, 206 a Prato, 172 a San Gimignano, 25 a Siena, 41 a Volterra.

Corleone ha parlato anche della mancata chiusura dello psichiatrico di Montelupo. “Una situazione incredibile, nessun Opg in Italia – ha detto – è stato chiuso nonostante una scadenza di legge precisa, il 31 marzo scorso e questo provoca un internamento illegale e incostituzionale”. “La magistratura di sorveglianza di Firenze ha accolto il ricorso firmato da 47 internati e ha dato tre mesi di tempo alla Regione per trovare una soluzione”. Il garante ha spiegato che la Rems provvisoria di Volterra da 22 posti dovrebbe essere pronta tra tre mesi, in attesa di quella definitiva da 40 posti.

Alla conferenza stampa è intervenuto anche Corrado Marcetti della Fondazione Michelucci, che si è soffermato sui numeri dei detenuti in semilibertà, “su 52 mila 294 detenuti in Italia, solo 747 sono in semilibertà e le strutture per la semilibertà sono spesso dentro il perimetro carcerario, seguono la ritualità carceraria, non sono case di reinserimento, non sono nel tessuto urbano, non hanno dialogo con le città”.