Toscana

Toscana, il treno per Auschwitz: «Un viaggio contro i demoni del Novecento»

E ancora si è ripetuto il rito del saluto ai partecipanti da parte dei rappresentanti della Regione. Bloccato dall’influenza di stagione il presidente Enrico Rossi, è toccato alle assessore Anna Rita Bramerini e Sara Nocentini sottolineare il valore di questa iniziativa che la Toscana, grazie all’intuizione di Ugo Caffaz, ha creato dodici anni fa per onorare il Giorno della memoria; quel 27 gennaio in cui l’Armata Rossa sfondò i cancelli e divenne testimone per tutti dell’orrore.

“L’abbiamo detto e lo ripetiamo – ha affermato Bramerini – questo viaggio nasce nella consapevolezza e nella conoscenza in un percorso che inizia appena rientra il treno precedente, attraverso meeting, seminari, incontri e letture. Due anni di studio, di preparazione che coinvolge tutti, a partire dagli insegnanti per arrivare agli studenti nelle loro classi. Si arriva alla partenza come quella di oggi coscienti di far parte di un momento legato alla storia del Novecento che non deve e non può essere dimenticato. Al contrario, e quanto sta accadendo a partire dalle guerre in Medio Oriente, poi in Francia e anche qui in Italia, deve crescere la consapevolezza che la battagli per la tolleranza e il confronto civile non finisce mai; e che contro i fantasmi del razzismo, dell’antisemitismo, del rifiuto di ogni diversità la guardia non può mai abbassarsi”.

“E’ un grande sforzo collettivo per dare la giusta sottolineatura alla battaglia per tenere vivi i valori fondanti della tolleranza e dell’integrazione, contro i demoni che il Novecento ha portato alla luce e che ancora vivono nonostante tutto – ha affermato l’assessora Nocentini -. Questo obiettivo lo si persegue dando continuità alle azioni per riaffermare il diritto di tutti ad una vita in pace, proprio come ha fatto e fa la Regione Toscana in tutti questi anni: fornendo strumenti, cultura e conoscenza a partire dalle giovani generazioni cui spetta il compito di portare avanti il testimone della civiltà”.