Toscana

Toscani in crisi per il caro spesa

DI ENNIO CICALiLa sensazione di sentirsi più poveri si fa sempre più netta, si sta più attenti alla spesa, spesso nel carrello vanno i prodotti meno cari. Si rinuncia ai viaggi, al ristorante, alla pizzeria. A farne le spese sono anche l’abbigliamento e il cambio dell’auto. Quella che era una «sensazione», per molti è diventata una realtà. Il potere di acquisto di stipendi e pensioni si è ridotto, i bilanci delle famiglie sono sotto pressione.

Sessantacinque toscani su cento pensano che il loro tenore di vita sia peggiorato negli ultimi anni (solo il 3,82% lo vede migliorato), il 66,5% non riesce più a risparmiare una parte del proprio reddito e solo il 2,15% dichiara di non aver dovuto ridurre i consumi per far quadrare il bilancio familiare. Il caro-spesa è ritenuto il responsabile numero uno delle peggiorate condizioni di vita.

Sono alcuni dei dati che emergono dalla ricerca effettuata su un campione di 445 intervistati di dieci comuni della nostra regione dall’Adiconsum, l’associazione difesa consumatori promossa dalla Cisl. Arezzo, Prato, Livorno, Lucca, Camaiore, Viareggio, Pistoia, Siena, Grosseto e Piombino i comuni interessati dal sondaggio.

Per far fronte alle spese mensili il 97,85 per cento del campione ha fatto delle rinunce o ridotto i consumi per far quadrare il bilancio familiare. Tagli drastici soprattutto per lo svago (vacanze, ristoranti, sport, ecc. 25,88%), l’abbigliamento (23,73%), i generi alimentari più costosi (18,15%), arte e cultura (libri, cinema, teatro, ecc, 15,45%) e beni tecnologici (computer, cellulari, elettrodomestici, ecc. 14,65%). Il caro-spesa incide pesantemente sui bilanci familiari: i generi alimentari per il 35% degli intervistati assorbono dal 30 al 40% del reddito e per un altro quarto di toscani (24,27%) oltre il 40 per cento.

È opinione diffusa – il 45,17 per cento – che l’euro abbia inciso per oltre il 40% sull’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari.

Possibilità ridotte o quasi anche per il risparmio: il 66,52 per cento non riesce a risparmiare niente del proprio reddito mensile, il 20,67% risparmia dal 5 al 10%, l’8,54% tra il 10 e il 20% e solo il 4,27% più del 20%.«Registrando il malcontento dei cittadini – dice Grazia Simone, segretaria dell’Adiconsum toscana – abbiamo svolto un sondaggio in alcuni comuni della regione, rappresentativi delle tre aree (entroterra, costa, area centrale), per rilevare “dal vivo” le sensazioni della gente comune sull’argomento del caro vita. Scopo del rilevamento era quello di capire la sensazione vera e l’eventuale disagio avvertito nel normale vivere quotidiano alle prese con la “spesa”. Di fronte ad una simile situazione la manovra fiscale correttiva assunta dal Governo peserà ancora più duramente sul bilancio delle famiglie in termini di minor potere d’acquisto, di maggiori costi per usufruire degli stessi servizi e anche di tagli nei servizi al cittadino e alla famiglia».