Toscana

Tram Firenze. Vertice Comune-ditte, linea 2 parte entro agosto

Al nuovo limite si è arrivati «dopo un’ampia discussione», si spiega in una nota congiunta. La 2, la linea che connetterà l’aeroporto di Peretola con la stazione Santa Maria Novella, «ha registrato slittamenti, oltre che per i ritrovamenti archeologici che continuano tuttora a interessare l’area tra viale Belfiore e viale Redi, anche per le difficoltà delle aziende che realizzano le opere civili». Sulla linea 3, invece, la corsa che lega Santa Maria Novella con l’ospedale di Careggi, Comune e ditte confermano l’avvio a «fine giugno». Ed è sulle tempistiche che il gruppo di Forza Italia lancia la sfida a Nardella: «Andiamo tutti insieme, amministrazione, ditte, giornalisti, anche la soprintendenza se serve, a controllare lungo i tracciati come realmente stiano le cose sui lavori per le linee 2 e 3 della tramvia. Perché «lo stucchevole balletto sui tempi di messa in esercizio ha stancato i fiorentini», affonda il capogruppo azzurro a Palazzo Vecchio Jacopo Cellai.

«Sulla cena», la scommessa sulla partenza delle due nuove linee del tram, «ho risposto ad una domanda simpatica di un giornalista. I fiorentini, però, si aspettano un sindaco che non paghi le cene, ma faccia di tutto con responsabilità e tenacia per portare a compimento le opere pubbliche». Comunque, «visto che stiamo vincendo tutti questa scommessa, faremo una festa con i cittadini che hanno dovuto patire i disagi quando saliremo sul primo tram», quello della linea 3, la cui partenza è confermata il 30 giugno. Lo ha spiegato il sindaco Dario Nardella intervistato al Tg3 Toscana. Lo slittamento sulla partenza della linea 2, aggiunge, «riguarda il ritrovamento di reperti archeologici. E comunque si tratta di uno slittamento fisiologico, che porta la durata complessiva a 48 mesi, invece dei 46 previsti». Le ditte, però, nei documenti depositati in arbitrato, battono cassa visto che hanno chiesto ulteriori 282 milioni. Un aspetto, ribatte il sindaco, «su cui deciderà l’arbitrato, secondo le leggi. Noi, tuttavia, riteniamo che non vi siano costi aggiuntivi né a carico dell’amministrazione né tantomeno a carico dei cittadini».