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VATICANO, SITUAZIONE DEI CRISTIANI IN IRAQ, AFRICA E PACE IN MEDIO ORIENTE AL CENTRO DEI COLLOQUI TRA BENEDETTO XVI E GEORGE W. BUSH

La situazione dei cristiani in Iraq, la condizione dell’Africa, in particolare in Darfur, e la pace in Medio Oriente sono stati al centro del colloquio stamani, in Vaticano, tra il presidente degli Stati Uniti, George W. Bush, e Benedetto XVI. Il corteo presidenziale è giunto alle 11 nel cortile di San Damaso, tra imponenti misure di sicurezza. Si trattava del primo colloquio tra i due, dopo l’elezione di Ratzinger. Ad accogliere Bush e la moglie Laura, il prefetto della Casa Pontificia, l’‘americano mons. James Michael Harvey, che ha accompagnato il presidente e la First Lady alla Sala della Biblioteca del Palazzo Apostolico, dove il Pontefice ha avuto un colloquio di circa mezz’ora con il presidente, in forma strettamente privata. Al termine si è svolto il tradizionale scambio dei doni: Benedetto XVI ha donato al presidente Bush una stampa che raffigura la Basilica di San Pietro nel diciassettesimo secolo. Dal canto suo, il presidente degli Stati Uniti ha ricambiato con un bastone bianco con incisi i dieci comandamenti in diversi colori.Il vertice del G8 è stato un “successo”: ha detto il presidente americano in risposta ad una domanda del Papa che, come prima cosa, gli ha chiesto notizie sull’esito del summit in Germania tra le Grandi Potenze. Prima dell’inizio del colloquio, a porte chiuse, Benedetto XVI si è anche soffermato con Bush sugli aiuti all’Africa, tema anch’esso in agenda al G8 di Heiligendamm.Nei “cordiali colloqui” tra Benedetto XVI e il presidente americano, informa una nota della Sala Stampa della Santa Sede, “sono stati passati in rassegna i principali temi di politica internazionale” con un’attenzione particolare, “per quanto riguarda il Medio Oriente”, “sulla questione israelo-palestinese, sul Libano, sulla preoccupante situazione in Iraq e sulle critiche condizioni in cui si trovano le comunità cristiane”. Da parte della Santa Sede, prosegue il comunicato, “si è auspicata, ancora una volta, una soluzione “regionale” e “negoziata” dei conflitti e delle crisi che travagliano la regione”. Nell’incontro, “si è dedicata attenzione all’Africa e al suo sviluppo, con riferimento anche al Darfur, non mancando inoltre uno scambio di opinioni sull’America Latina”. Infine, si sono esaminate “le questione morali e religiose odierne, tra cui quelle relative ai diritti umani e alla libertà religiosa, la difesa e la promozione della vita, il matrimonio e la famiglia, l’educazione delle nuove generazioni, lo sviluppo sostenibile”.Il presidente americano ha avuto anche un lungo colloquio, di circa quaranta minuti, con il cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone. Prima dell’incontro in Vaticano, George W. Bush si era recato al Quirinale per incontrare il presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano, che ha ribadito l’importanza della NATO per l’Italia. Dopo il colloquio con il Pontefice, il presidente ha ricevuto i vertici della Comunità di Sant’Egidio nella sede dell’ambasciata statunitense, dove si è parlato di aiuti umanitari all’Africa. Come è noto il programma originario prevedeva la visita del presidente Usa alla sede della Comunità in Trastevere, ma ragioni di sicurezza hanno costretto Bush a rinunciarvi. Successivamente il presidente Usa si è recato a Palazzo Chigi per una colazione di lavoro con il presidente del Consiglio italiano, Romano Prodi, al termine della quale hanno enuto insieme una conferenza stampa. Stasera il presidente americano incontrerà l’ex premier Silvio Berlusconi, a Villa Taverna, residenza dell’ambasciatore statunitense.