Toscana

VENEZUELA: I VESCOVI CONTRO IL DDL CHE LEGITTIMA UNIONI TRA LO STESSO SESSO

“Il futuro della nostra società dipende dal rispetto e dalla protezione che viene garantita al matrimonio e alla famiglia, istituzioni considerate fondamentali in tutti i Paesi”: è quanto affermano i vescovi del Venezuela in risposta al disegno di legge organica per l’equità e l’uguaglianza di genere, presentato e discusso dall’Assemblea nazionale della Repubblica Bolivariana del Venezuela. Anche se il ddl, osservano i presuli, “espone tra i suoi obiettivi quelli di sviluppare principi di uguaglianza e solidarietà e fortificare il rispetto dei diritti umani di tutti”, tuttavia ci sono motivate ragioni per affermare che “in questo si commettono gravi violazioni e danni irreparabili a diritti e strutture fondamentali della società venezuelana riconosciuti e garantiti nel nostro testo Costituzionale”. Tra l’altro, il ddl costituisce un ulteriore attacco contro il matrimonio e la famiglia, che già soffrono “per il deterioramento economico, sociale e morale e per l’impatto di una cultura edonistica che attenta alla sua struttura sociale e giuridica”. Per i vescovi il nuovo ddl “attenta gravemente ai diritti contemplati e protetti dalla nostra Costituzione nazionale”, legittimando “unioni dello stesso sesso, concedendo loro gli stessi effetti giuridici e patrimoniali di quelli del matrimonio”. I vescovi venezuelani ricordano anche che il ddl “ignora la protezione costituzionale al diritto all’inviolabilità della vita umana, sia con mezzi contraccettivi che con l’aborto”. “Quando l’istituzione del matrimonio e della famiglia, che sono i pilastri di una società, sono minacciati da situazioni sociali, economiche, ideologiche o giuridiche – continuano i presuli -, le diverse istituzioni della società devono mettersi in movimento per la loro difesa”. Per questo, “è legittima la reazione ed il rifiuto della società quando si mette in pericolo la dignità della persona umana ed i diritti che gli sono inerenti, come quello di godere di una struttura familiare costituita da un uomo ed una donna ed i loro figli”. Per tutte queste ragioni, i vescovi chiedono a i fedeli “un atteggiamento vigilante di studio e discussione di questo nuovo disegno di legge”, invitandoli a “lavorare e a fare proposte che contribuiscano alla dignità della persona umana e respingano quanto contribuisce alla debilitazione di diritti tanto fondamentali come la dignità ed il rispetto della persona umana e la struttura naturale del matrimonio e della famiglia”.Sir