Toscana

Vittoria netta per Martini e Ulivo. Antichi non sfonda

Un dato è certo Martini e la sua lista – Uniti nell’Ulivo – hanno stravinto le elezioni toscane. Martini ha ottenuto un risultato personale lusinghiero: 57,4% contro il 49,4% delle elezioni del 2000. E la lista ulivista composta da Ds, Margherita e Sdi potrebbe addirittura governare da sola. Con circa il 48,8% dei voti le spettano 34 seggi sui 65 del Consiglio regionale (il 52% del totale). La coalizione di centrosinistra poi vede 3 seggi al Pdci e 2 ai Verdi. Per quanto riguarda le opposizioni, alla Casa delle libertà vanno 21 seggi e 5 a Rifondazione comunista.

Molto basso il risultato di Alessandro Antichi che si è attestato al 32,8% (Matteoli nel 2000 aveva sfiorato il 40%). Anche Luca Ciabatti di Rifondazione non è andato bene: 7,3% personale contro l’8,2% che è andato al partito. Nessuna nuova formazione, invece, ha trovato posto fra i banchi dell’assemblea toscana. A partire da Renzo Macelloni, ex sindaco diessino di Peccioli, che collegato alla lista di laici e socialisti ha ottenuto solo l’1,5%. Infine Marzio Gozzoli di Alternativa sociale, il movimento della Mussolini, che si è attestato all’1%.

I risultati percentuali delle liste: nel centrosinistra tutti hanno aumentato in percentuale – l’Ulivo rispetto alla somma dei partiti che lo compongono, e poi i Comunisti italiani e i Verdi – eccetto l’Italia dei Valori di Di Pietro. Nella Casa delle libertà Forza Italia indietreggia sia rispetto alle regionali (–3,1%) sia rispetto alle europee del 2004 (–0,6%). An è stabile rispetto al 2004 ma perde il 4% sul 2000. L’Udc – non presente alle regionali del 2000 – aumenta rispetto alle europee dello 0,4%.

Balzo in avanti della Lega che raddoppia i voti e si attesta all’1,3%. Infine, Rifondazione guadagna sul 2000 e perde riguarda al 2004. Per quanto riguarda la nuova composizione del Consiglio regionale è difficile fare i confronti con la composizione del Consiglio uscente, dove le poltrone erano 50. Domenica e lunedì, invece, si è votato per 65. Comunque, Uniti nell’Ulivo a parte, vedono crescere i consiglieri regionali il Pdci, che passa (da 2 a 3), Forza Italia (da 9 a 11), An (da 5 a 7), Udc (da 2 a 3) e Prc (da 2 a 5).

L’unico partito che rimane fermo è quello dei Verdi, inchiodato su 2 consiglieri. Quello che è interessante è andare a vedere i rapporti di forza interni a Uniti per l’Ulivo. Attualmente i Ds hanno ottenuto 23 consiglieri (compreso Martini), 8 la Margherita e 3 lo Sdi. Un parziale spostamento di seggi potrebbe avvenire nel caso che Riccardo Nencini (Sdi) entrasse in Giunta: al suo posto entrerebbe il primo dei non eletti a Massa Carrara, Franco Gussoni della Margherita. Così il partito di Rutelli passerebbe da 8 a 9 consiglieri e lo Sdi da 3 a 2. Altro aspetto –sempre interno all’Ulivo – è la questione del gruppo: sarà unico o no? L’ipotesi di un solo gruppo prevederebbe un solo capogruppo. Ma questo potrebbe essere problematico. La seconda ipotesi potrebbe prevedere un «portavoce» unico con tre capogruppi distinti. Staremo a vedere.

Una notazione riguardo all’affluenza alle urne. I votanti sono stati il 71,3% facendo registrare una flessione del 3,3% seguendo più o meno il trend nazionale. Una osservazione si può fare guardando i dati provinciali. Il maggior calo di votanti rispetto al 2000 si è avuto nella circoscrizione di Prato (–4,6%) e a Pistoia (–3,9%). Proprio i due capoluoghi dove il Comitato «Oltre» – denunciando l’accordo tra Ds, Forza Italia e An – è stato più attivo nel raccogliere le firme contro lo Statuto e la relativa legge elettorale che ha abolito la preferenza.

Claudio Martini è trionfale e sottolinea come questo risultato non potrà essere ignorato dal Governo: «Non sarà più possibile per il governo ignorare il fatto che il centrosinistra rappresenta la maggioranza assoluta dei toscani e quindi atteggiamenti negativi, dei veri e propri sgarri istituzionali, non saranno più possibili». Per Alessandro Antichi si «può vincere anche perdendo».

«La Casa delle Libertà – ha commentato il candidato della Cdl – sta esprimendo per la prima volta in Toscana una alternativa di governo che parte da domani e che saremo in grado di sostenere con una opposizione seria e forte in Regione». Anche Luca Ciabatti è abbastanza soddisfatto: «Si tratta di un risultato positivo con il quale Rifondazione comunista consolida la sua posizione». Marzio Gozzoli sa di aver raggiunto l’obiettivo: la «visibilità».

Il più deluso, e non lo nasconde, è Renzo Macelloni candidato alla presidenza dalle liste civiche alleate con Nuovo Psi e Repubblicani. «Onestamente – dice l’ex sindaco diessino – pensavo che saremmo arrivati al 2,5%. Ma evidentemente, con il bipolarismo, molti elettori preferiscono non andare a votare».

Ora per Martini si apre una strada a doppio binario. Da una parte la necessità di governare la Regione senza dimenticare i compagni di strada. Dall’altra la consapevolezza che proprio la Toscana potrebbe essere il trampolino di lancio per l’Unione di Romano Prodi in vista delle politiche del prossimo anno. In questo caso Martini potrebbe anche dover cercare un accordo con Prc che non appare semplicissimo. Anche se – pare – che tutto sia già deciso per il 2006.S.P. A Pietrasanta e Orcianovince il centrodestraUnica realtà toscana in assoluta controtendenza rispetto ai dati regionali e nazionali, Pietrasanta (Lucca) ha visto in questa tornata elettorale la riaffermazione del sindaco di centrodestra Massimo Mallegni, con percentuali elevate: 60,3%. Nulla da fare, dunque, per Carlo Carli, deputato ds del centrosinistra, e pure considerato «candidato sicuro», che si ferma al 39,7%. Risultato che, pur in controtendenza, anche per Mallegni è una sorpresa: «Ero fiducioso nel voto che avrebbero espresso i cittadini di Pietrasanta – ha detto – ma sinceramente non mi aspettavo una vittoria così netta. È sintomo che abbiamo lavorato bene nel corso di questi anni e, a questo punto, un impegno in più per il futuro». Carli non si aspettava certo una sconfitta di queste proporzioni: «Pietrasanta aveva avuto una opportunità per cambiare e non l’ha sfruttata, quindi non mi resta che prenderne atto e augurare buon lavoro a Mallegni». Secondo comune dove ha vinto il centrodestra è stato Orciano Pisano (Pisa). Qui Giovanni Luigi Mogre, della lista «Uniti per Orciano» (centrodestra), è diventato il nuovo sindaco. Ha ottenuto il 50,1% dei consensi, riconfermando lo schieramento del primo cittadino uscente e superando il candidato del centrosinistra Marcello Bongi, che ha ottenuto il 47,7%. Tre centri confermanoil centrosinistraDegli altri comuni dove si sono tenute le amministrative si è affermato il centronistra. Sandra Galazzo, 54 anni, è stata confermata sindaco di Scarperia. La rappresentante del «Centrosinistra unito per Scarperia», coalizione formata da Ds, Margherita, Comunisti italiani, Italia dei valori, Udeur, ha ottenuto il 54,5% dei voti, quasi quattro punti percentuali in più rispetto alle comunali del 2000 (50,6%). La compagine ha ottenuto così 11 seggi. «Alternativa democratica», coalizione di centrosinistra che riuniva Sdi, Rifondazione comunista e lista «Libero Mugello», ha ottenuto il 25,43% mentre i Verdi si sono attestati al 3,25%. Il Polo per Scarperia, che partiva dal 23,89%, ha ottenuto il 16,81%, scendendo da 3 consiglieri uscenti a 2. Già annunciata dal sindaco Galazzo la composizione della giunta, formata da sei assessori. A Montieri (Grosseto) con il 53% dei consensi (pari 428 voti) Marcello Giuntini è diventato il nuovo sindaco, appoggiato dalla lista di centrosinistra «Uniti per progredire». Il 27% dei consensi (pari a 215 voti), invece, è andato alla lista civica «Lavoriamo per i nostri paesi» mentre il restante 20% è andato alla lista presentata da Rifondazione e Pdci «Pace e diritti vanno a sinistra». Robledo Funai, candidato del centrosinistra, è invece il nuovo sindaco di Coreglia Antelminelli, piccolo paese della Lucchesia. Funai ha ottenuto il 70,8% dei voti contro il 23,4% di Carlo Alfredo Pierucci, candidato per il centrodestra. La lista «Alternativa per Coreglia», dove confluivano ambientalisti e Rifondazione comunista, ha ottenuto il 5,8% dei voti. Lunigiana, c’era ancheun referendumLa frazione di Equi Terme (Massa Carrara), 200 abitanti divisi tra i comuni di Fivizzano e Casola e risorse turistiche da fare invidia (terme, insediamenti archeologici, grotte), potranno sistemarsi sotto l’ombrello protettore di un unico comune. Lo chiedono i 4592 cittadini di Fivizzano e i 471 di Casola che hanno risposto «sì» al quesito del referendum consultivo posto in contemporanea con le regionali e con il quale si chiedeva se i cittadini volevano che Equi diventasse un territorio unico. Equi e divisa a metà: 88 residenti sotto il comune di Casola, 120 sotto quello di Fivizzano. Solo con la viabilità e la toponomastica era un macello. Per questo la provincia di Massa Carrara ha deciso di indire un referendum consultivo per capire se il comune di Fivizzano si sarebbe accollato gli 88 residenti sotto il comune di Casola. Ha vinto il sì.

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E così il «Seggiolotto» le ha azzeccate tutte (o quasi)

Regionali, il risiko delle poltrone