Vita Chiesa

40° terremoto Friuli: mons. Mazzocato, «nel duomo Gemona per ringraziare e non dimenticare»

«Il Friûl al ringrazie e nol dismentee», «il Friuli ringrazia e non dimentica». «Questa frase, apparsa sui muri delle case diroccate, ha espresso uno dei sentimenti più genuini del popolo friulano provato dal terremoto. È questo sentimento che ci ha riuniti anche oggi, a 40 anni dal tragico sisma, nel duomo di Gemona che conserva in sé tanti segni di quella tremenda distruzione e, insieme, è testimone della volontà dei friulani di rinascere dalle macerie con la testa e col cuore». Lo ha detto, stasera, monsignor Andrea Bruno Mazzocato, arcivescovo di Udine, nella messa celebrata nel duomo di Gemona, in occasione del quarantesimo anniversario del terremoto del Friuli. «A 40 anni di distanza la Chiesa friulana si è riunita ancora in questo duomo per ringraziare e non dimenticare», ha proseguito; in particolare, per «ricordare il tempo travagliato del terremoto per non perdere un momento della nostra storia particolarmente denso di valore e di significato». Il presule ha rammentato, prima di tutto, i «fratelli che, in quella tragica notte sono rimasti vittime sotto le macerie. Tra le lacrime e le preghiere delle esequie cristiane li abbiamo allora affidati alla misericordia di Dio. Continuiamo a farlo».

Monsignor Mazzocato ha ricordato, poi, le «oltre 80 diocesi italiane si sono spontaneamente gemellate con le nostre parrocchie colpite dal sisma, offrendo aiuti di ogni genere»: «Ricordiamo, ancora una volta e con riconoscenza, il miracolo di solidarietà umana e cristiana sorto in mezzo al terremoto». C’è ancora una terza esperienza da non dimenticare «per la quale sentiamo un sentimento di gratitudine»: «Mi riferisco al cammino virtuoso di ricostruzione su quale si è incamminata la Chiesa e il popolo friulano, partendo dal terremoto. Questo cammino è stato guidato dalla parola appassionata, familiare e, insieme, autorevole, del suo pastore, monsignor Battisti», ha concluso monsignor Mazzocato.