Vita Chiesa

Abusi: Cei, nominati i membri del Servizio tutela minori. Il card. Bassetti ha incontrato due vittime

Nella riunione di venerdì 8 febbraio la Presidenza della Conferenza episcopale italiana ha nominato per un quinquennio i membri del Consiglio di Presidenza del Servizio Nazionale per la tutela dei minori: Emanuela Vinai (coordinatrice), Carlo Acquaviva, p. Amedeo Cencini, Anna Deodato, d. Gianluca Marchetti, p. Luigi Sabbarese, d. Gottfried Ugolini. Presieduto da mons. Lorenzo Ghizzoni, arcivescovo di Ravenna-Cervia, il Consiglio sarà integrato con altri membri e affiancato da una Consulta.

Istituito lo scorso novembre presso la Segreteria Generale della Cei e dotato di apposito Regolamento, il Servizio è chiamato a offrire alla Conferenza stessa, alle Chiese particolari, agli Istituti di Vita Consacrata e alle Società di Vita Apostolica, alle Associazioni e alle altre realtà ecclesiali un supporto per quanto attiene alla tutela dei minori e degli adulti vulnerabili. Tra i primi compiti, al Servizio sono affidate la promozione e l’accompagnamento delle attività di prevenzione e formazione a livello territoriale. A tale scopo, è stato chiesto a ogni Conferenza episcopale regionale di incaricare un vescovo: a quest’ultimo spetta accompagnare la costituzione dei servizi regionali e interdiocesano, a partire dalla sollecitazione ai vescovi del territorio per l’individuazione di validi referenti diocesani. Nella loro scelta si è sensibilizzata soprattutto la rete dei Consultori familiari, al fine di valorizzare esperienze e competenze, che saranno ulteriormente approfondite con appositi corsi di formazione.

Nell’ambito della riunione della Presidenza della Cei, il card. Gualtiero Bassetti ha incontrato due vittime – di cui una minorenne – di abusi compiuti da sacerdoti: «Nell’ascoltare il dolore di queste persone – confida Bassetti – mi sono confermato sul percorso di plagio e, quindi, di abuso di potere che soggiace e prepara quello a carattere sessuale. Una volta di più siamo chiamati a essere rigorosi nella selezione dei candidati al ministero, avvalendoci dell’apporto delle scienze umane: meglio avere meno preti e religiosi, che rischiare la vita di un minore».