Vita Chiesa

Anche Papa Francesco ha il Pane Shalom

Mercoledì scorso 4 dicembre il Papa ha  preso il Pane Shalom direttamente dalle mani  dall’amico mons. Roberto Rodriguez, vescovo argentino e socio onorario del Movimento Shalom. Il Papa scherzando con mons. Rodriguez gli ha chiesto se era salame di Cologna Caroya (un salame di origini friulane molto apprezzato in argentina). Quando il vescovo Roberto gli ha spiegato l’iniziativa, Papa Francesco ha detto che è molto meglio il Pane Shalom poiché si moltiplica per i poveri dell’Africa.

L’idea del pane Shalom è nata in Burkina, a Loumbila, nel panificio realizzato dal Movimento Shalom e Unicoop Firenze. Ben presto è diventato il prodotto più venduto, perché piace molto e si conserva bene. Si tratta di una baguette intrecciata, con i semi di sesamo e si chiama Pane Shalom, pane della pace.Dal 2 al 31 dicembre il Pane Shalom è in vendita nei punti vendita di Unicoop Firenze (circa 100 negozi) dotati di un forno. Nella prima settimana sono gia state vendute oltre 10mila confezioni e il ricavato sarà devoluto per il nuovo progetto: l’apertura nel 2014 di un terzo panificio a Koupela, sempre in Burkina, dopo Loumbila (aperto nel 2003) e Fada N’Gourma (2012).

Anche il nuovo panificio segue i due modelli già realizzati in passato: strutture in grado di automantenersi e investire risorse per la comunità locale. Il primo panificio, quello di Loumbila, ha consentito di sostenere l’orfanotrofio adiacente in cui sono ospitati cica 200 bambini. Con il secondo (Fada N’Gourma) è stato possibile costruire un centro per i bambini di strada.

Il terzo panificio di Koupela prevede la costruzione di un locale capace di ospitare almeno 50 persone con cucina e servizi adeguati, attrezzature e quanto necessario per la produzione e la commercializzazione del pane e della pizza. Sorgerà all’interno di un complesso che vedrà anche la realizzazione di una foresteria e una scuola primaria per l’alfabetizzazione. Lo scopo principale, oltre a quello di produrre un fondamentale elemento nutritivo per la popolazione, è anche quello di dare lavoro e reperire risorse per l’autofinanziamento dei progetti sociali associati.