Vita Chiesa

Anglicani, donne vescovo: il Sinodo dice sì ma sul come rimangono ostacoli

Lo scorso novembre c’era stata una battuta di arresto quando la legislazione era stata bocciata dai laici che, insieme a pastori e vescovi, compongono questo organo ed erano così riemerse divisioni lunghe 20 anni, da quando sono state ordinate le donne pastore. «Il problema è come procedere», spiega un portavoce anglicano a Sir Europa, «e non è affatto certo che avremo le donne in mitra, entro il 2015, come molti vorrebbero». Il nodo, da sempre, è come accomodare parrocchie e fedeli che rifiutano l’ordinazione episcopale femminile e vogliono mantenere la libertà di scegliere un vescovo uomo. Le donne temono che questa eccezione, una volta scritta nella legislazione, indebolisca la loro autorità.

Tra adesso e l’estate del 2015 il Sinodo cambierà, con la elezione di nuovi membri, e una maggioranza a favore delle donne potrebbe dare il via alla loro ordinazione al più presto. «Il Sinodo ha anche chiesto al governo di David Cameron di rilanciare la Big society che non è mai davvero partita», dice ancora il portavoce anglicano. Nella disperata situazione economica nella quale si trovano milioni di cittadini, dopo i tagli introdotti dal Governo, l’organo che controlla la Chiesa di Inghilterra ha chiesto allo Stato, con una mozione, di colpire i ricchi, oltre che i poveri, tagliando per loro quegli «universal benefits» («diritti generali») come l’abbonamento gratis dell’autobus e la pensione di Stato, ai quali tutti, in Gran Bretagna, hanno diritto senza discriminazione.