Vita Chiesa

Anglicani: il nuovo leader in arrivo prima di Natale

Una questione di settimane, forse di giorni. L’ufficio stampa della «Chiesa di Inghilterra» conferma che il nome del suo nuovo leader, successore di Rowan Williams, verrà annunciato prima di Natale. Intanto i giornali danno per certa una rosa di nomi tra i quali la «Crown Nominations commission» dovrà scegliere i due da sottoporre al Primo Ministro. Silvia Guzzetti, per il SirEuropa, ne ha parlato con i giornalisti Clifford Longley e Luke Coppen e con il membro del Sinodo anglicano Christina Rees.Prima di Natale? Verrà annunciato tra novembre e dicembre il nome del successore di Rowan Williams alla guida della Chiesa di Inghilterra e della Comunione anglicana. L’ufficio stampa della Chiesa di stato inglese ripete quanto detto qualche giorno fa da William Fittall, segretario generale del Sinodo. “Il nuovo nome si avrà a novembre o dicembre”, conferma infatti il portavoce della Chiesa di Inghilterra, ovvero con un ritardo di diverse settimane rispetto ai tempi previsti quando Williams decise di dimettersi. I nomi dei candidati. Confermata anche la rosa di nomi, guidata da Justin Welby, che i giornalisti inglesi considerano favoriti. Secondo l’ufficio stampa della Chiesa di Inghilterra i nomi fatti dai giornali sono credibili perché corrispondono alle diocesi e alle personalità più importanti di questa Comunione. Oltre al vescovo di Durham, Justin Welby – un passato nell’industria del petrolio e molti anni in Africa – a succedere Williams potrebbero essere anche l’arcivescovo di York, John Sentamu, di origine ugandese, a favore di valori tradizionali ma con stile lontano da quello dell’establishment inglese, oppure l’arcivescovo di Londra, Richard Chartres, amico del principe Carlo, tiepido verso l’ordinazione delle donne vescovo. Tra i favoriti anche il vescovo di Coventry, Christopher Cocksworth, 52 anni, vicino alla parte evangelica della Chiesa, e quello di Norwich, Graham James, che si è scontrato col governo in materia di matrimoni gay e tagli al welfare. La questione dell’età. Clifford Longley, cattolico, già corrispondente del “Times” e del “Daily Telegraph” per le questioni religiose dice che fonti di Lambeth palace, la residenza dell’arcivescovo Rowan Williams, gli hanno sconsigliato di dare per scontato che il primo nome che verrà presentato al Primo Ministro sia Justin Welby. Tutto potrebbe cambiare all’ultimo momento. Un fatto chiave, secondo Longley, sarebbe l’età. “Nel 2018 si terrà la prossima Lambeth conference, la riunione che raccoglie tutti i vescovi della comunione anglicana. Williams ha voluto dimettersi quest’anno per dare al suo successore il tempo di familiarizzarsi col lavoro prima di affrontare questo importante impegno. Esiste una tradizione, nella Chiesa di Inghilterra, secondo la quale vescovi e arcivescovi si ritirano prima di raggiungere i 70 anni. La maggior parte se ne va a 67 o 68 anni”. Secondo questa logica dalla rosa dei possibili candidati andrebbero esclusi, oltre all’arcivescovo di York che ha 63 anni anche il vescovo di Londra, Richard Chartres, che ne ha 62 anni e quello di Norwich, Graham James, 62. “Sono troppo vecchi per arrivare fino alla Lambeth conference”, commenta Longley. Una voce femminile. A favore Justin Welby è Christina Rees, membro del Sinodo della Chiesa di Inghilterra, che rappresenta il gruppo che ha spinto per l’ordinazione delle donne. “Welby capisce non soltanto la Chiesa, ma anche il mondo dell’economia e dei conflitti”, spiega. “Tutti i possibili candidati – aggiunge – sono a favore delle donne vescovo. L’unico non troppo entusiasta è il vescovo di Londra Richard Chartres, ma anche se, personalmente, non e’ a favore, sa come lavorare con le donne vescovo e quindi non mi preoccupa se venisse scelto lui”. Non più così vicino al Papa? Per Luke Coppen, direttore del settimanale cattolico “The Catholic Herald”, “E’ molto improbabile che il prossimo arcivescovo di Canterbury sia così vicino alla Chiesa cattolica come Rowan Williams che ha un rapporto davvero stretto con Papa Benedetto XVI. Sono tutti e due teologi e Williams ha grande simpatia per il cattolicesimo ed e’ profondamente influenzato dalla spiritualità benedettina”, spiega Coppen. “Sono sicuro –aggiunge – che il prossimo arcivescovo si impegnerà a fondo nel dialogo ecumenico, come ha fatto Williams”. Per il direttore del “Catholic Herald” “è difficile immaginare che il rapporto tra i due leader possa essere così stretto come è quello di adesso. E’ stato però proprio questo legame ad evitare una brutta crisi quando centinaia di fedeli anglicani volevano diventare cattolici e il Papa ha avviato, nel 2011, l’Ordinariato di Nostra Signora di Walsingham per accoglierli”.