Vita Chiesa

Anglicani, oggi il voto su donne vescovo. Parlamento può intervenire se Sinodo dice no

È atteso per oggi il voto che cambierà per sempre la storia della Chiesa di Inghilterra e del cristianesimo. Se la legislazione che dà il via alle donne vescovo verrà approvata con la maggioranza di due terzi in ciascuna delle tre case del Sinodo, la Chiesa di Stato inglese si lascerà alle spalle più di dieci anni di lavoro. Il via alle mitra rosa conferma la scelta fatta nel 1993 con le donne pastore. Ma un no alle donne vescovo è ancora possibile: e se tutto si fermasse per altri sette anni, come è ancora tra le eventualità, il parlamento potrebbe intervenire. A poche ore dal risultato sono proprio i parlamentari, ai quali tocca di approvare la decisione del Sinodo, prima che arrivi alla Regina per il nullaosta finale, ad avvertire che un fallimento – i contrari sono soltanto alcuni laici – potrebbe avere conseguenze. Secondo Tony Baldry, parlamentare conservatore e membro del Sinodo che risponde davanti al Parlamento della gestione della Chiesa, sarebbe impossibile spiegare ai deputati perché una legislazione che è voluta da 42 delle 44 diocesi anglicane venga rifiutata dal Sinodo. Il nodo doloroso è come accomodare i contrari: gli anglocattolici, anglicani che rifiutano decisioni che allontanano la loro Chiesa da Roma, e gli evangelici conservatori che ritengono che la leadership appartenga ai maschi.

Vent’anni fa, con l’arrivo delle donne pastore, alle parrocchie che non erano d’accordo vennero garantiti i cosiddetti «flying bishops», «Vescovi volanti», uomini. Ma la scelta non evitò, in ogni caso, un esodo sostanzioso di centinaia di fedeli, pastori e vescovi anglicani che decisero di passare alla Chiesa cattolica. Le parrocchie che non vogliono le donne vescovo sarebbero 900 sulle 13.000 del totale. Commentando il voto di oggi per il Sir il primate cattolico di Inghilterra e Galles, Vincent Nichols, ha ricordato che «la decisione non cambierà il livello di dialogo e cooperazione tra le due Chiese in modo radicale perché esistono già donne vescovo nella comunione anglicana». Certo sembra strano immaginare quello che potrebbe tra qualche anno diventare realtà, un Primate anglicano donna che incontra il Papa, ma le due Chiese hanno trovato una formula soddisfacente anche per accomodare tutti quegli anglicani che non se la sentivano di rimanere a Canterbury insieme alle donne. Nel 2011 Benedetto XVI ha dato il via alla costituzione apostolica «Anglicanorum coetibus», pensata per anglicani che vogliono diventare cattolici senza rinunciare alla loro liturgia, e l’Ordinariato di Nostra Signora di Walsingham, che ne è nato, ha accolto, fino ad oggi, 80 sacerdoti e 1.500 fedeli.