Vita Chiesa

Azione Cattolica, messaggio alla Chiesa e al Paese: «Noi ci siamo»

“Nel cuore di una crisi economica che continua a scaricare sui deboli le conseguenze più drammatiche”, s’impegna ad “aiutare tutti e ciascuno a non chinare la testa di fronte alle difficoltà della vita”, a “sostenere le fragilità” e “indicare la strada concretissima della speranza cristiana a chiunque, in questa difficile parabola della storia, abbia perso forza e fiducia”. Sono le responsabilità che l’Azione cattolica italiana (Ac) si assume nel “Messaggio dell’Assemblea nazionale alla Chiesa e al Paese” (testo integrale), diffuso al termine dell’assise assembleare (Roma, 30 aprile-3 maggio) e dell’udienza di Papa Francesco ai presidenti e agli assistenti parrocchiali di Ac. L’associazione rinnova l’impegno “che proviene dalla sua storia” di “essere accanto a ogni donna e uomo; essere comunità di credenti che accompagna, educa, sostiene, cura; essere membra vive, attive e corresponsabili di una Chiesa che mette al centro la persona e non la struttura”. “Vogliamo dire all’Italia, a tutti i nostri concittadini, senza paura di essere considerati ingenui o sognatori: la vita è bella, è fonte di gioia, è sempre degna di essere vissuta. E vogliamo dire ai nostri vescovi: noi ci siamo, nei piccoli centri di mare o di montagna, come nei grandi conglomerati urbani, nei quartieri dove straripa il malaffare e nelle cittadine operose e produttive”.

“Ci siamo – prosegue il messaggio – per sostenere la ricerca di senso e speranza che alberga nel cuore di ciascuno. Ci siamo per costruire ‘sentieri di gioia’ con i ragazzi, i giovani e gli adulti dei nostri territori. Ci siamo per testimoniare l’amore privilegiato di Dio verso chi si sente vinto dalle difficoltà, in particolare i giovani senza lavoro, le famiglie in crisi, gli anziani soli, gli immigrati sfruttati, i poveri senza speranza”. L’Ac chiede a “rappresentanti delle istituzioni, politici, imprenditori, sindacati” di farsi “corresponsabili della gioia”, dando – da parte sua – la disponibilità “a partecipare alla costruzione di un futuro migliore, secondo l’incoraggiamento ricevuto dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nell’incontro avuto con la Presidenza nazionale durante i lavori assembleari”. “A coloro che hanno la possibilità d’incidere sulla vita delle persone, attraverso le responsabilità pubbliche cui sono chiamati, chiediamo – prosegue il testo – di uscire dal cono d’ombra dell’autoreferenzialità”, “restituire ‘senso’ al ruolo dell’Italia nell’Europa e nel mondo, senza rassegnarsi a un futuro di marginalità e mediocrità”, “rompere le catene che hanno bloccato quelle minime e necessarie riforme istituzionali ed economiche di cui ha bisogno il Paese, per rafforzare la democrazia in chiave partecipativa e imboccare la strada della fiducia”.