Vita Chiesa

BENEDETTO XVI: 450° RIFORMA DEL CARMELO, «LA BELLEZZA DELLA VITA CONSACRATA»

«La riforma del Carmelo, il cui anniversario ci colma di gioia interiore, nasce dalla preghiera e tende alla preghiera. Promuovendo un ritorno radicale alla Regola primitiva, allontanandosi dalla Regola mitigata, santa Teresa di Gesù voleva propiziare una forma di vita che favorisse l’incontro personale con il Signore, per la qual cosa è necessario ‘porsi in solitudine e guardare dentro di sé, e non estraniarsi da un così buon ospite’». Lo scrive Benedetto XVI nel suo messaggio al vescovo di Avila, mons. Jesús García Burillo, in occasione dei 450 anni di fondazione del monastero di san José in Avila e dell’inizio della riforma del Carmelo da parte di santa Teresa del Gesù, che ricorrono il prossimo 24 agosto. «Il fine ultimo della Riforma teresiana e della creazione di nuovi monasteri, in mezzo a un mondo scarso di valori spirituali, era alimentare con la preghiera l’azione apostolica; proporre un modo di vita evangelica che fosse modello per chi cercava un cammino di perfezione, nella convinzione che tutta l’autentica riforma personale ed ecclesiale passa per riprodurre ogni volta meglio in noi la ‘forma’ di Cristo», ha chiarito il Papa.

«Anche oggi, come nel secolo XVI, e in mezzo a rapide trasformazioni, è necessario che la preghiera confidente sia l’anima dell’apostolato – ha sottolineato il Pontefice -, affinché risuoni con meridiana chiarezza e vigoroso dinamismo il messaggio redentore di Gesù Cristo. È urgente che la Parola di vita vibri nelle anime in modo armoniosa, con note sonore e attraenti». In questo appassionante lavoro, «l’esempio di Teresa d’Avila ci è di grande aiuto. Possiamo affermare che, a suo tempo, la Santa evangelizzò senza tiepidezze, con ardore mai appagato, con metodi lontani dall’inerzia, con espressioni piene di luce». Questo, per il Papa, «conserva tutta la sua freschezza nella congerie attuale, che sente l’urgenza che i battezzati rinnovino il loro cuore attraverso la preghiera personale, centrata anche, seguendo i dettami della Mistica di Avila, nella contemplazione della sacrissima umanità di Cristo come unico cammino per trovare la gloria di Dio». Così «si potranno formare famiglie autentiche, che scoprano nel Vangelo il fuoco della loro casa; comunità cristiane vive e unite, fondate in Cristo come sulla pietra angolare e che abbiano sete di una vita di servizio fraterno e generoso». Infine è auspicabile che «la preghiera incessante promuova la coltivazione prioritaria della pastorale vocazionale, sottolineando peculiarmente la bellezza della vita consacrata». (Sir)