Vita Chiesa

BENEDETTO XVI: AI SALESIANI, «UN PERIODO DI ACCENTUATI PROBLEMI ETICI, CULTURALI E AMBIENTALI»

“Il vostro XXVI Capitolo Generale si colloca in un periodo di grandi cambiamenti sociali, economici, politici; di accentuati problemi etici, culturali ed ambientali; di irrisolti conflitti tra etnie e nazioni”: lo ha detto stamane il Papa ricevendo in udienza i membri del Capitolo generale dei Salesiani che sta giungendo alla sua fase conclusivo e che ha visto il rinnovo nella carica di Rettore Maggiore per don Pascual Chàvez. Benedetto XVI ha aggiunto che “in questo nostro tempo vi sono, d’altra parte, comunicazioni più intense fra i popoli, nuove possibilità di conoscenza e di dialogo, un più vivace confronto sui valori spirituali che danno senso all’esistenza”, parlando così di “situazioni che interpellano a fondo la Chiesa e la sua capacità di annunciare oggi il Vangelo di Cristo con tutta la sua carica di speranza”. Il Papa ha quindi invitato i salesiani a “vivere in pienezza la fedeltà alla chiamata alla vita consacrata”, ricordando che “il processo di secolarizzazione, che avanza nella cultura contemporanea, non risparmia purtroppo nemmeno le comunità di vita consacrata”.

Dopo aver esortato tutti i religiosi Salesiani a un’intensa vita spirituale e di preghiera, che “deve essere al primo posto nel programma della vostra Congregazione”, Benedetto XVI ha ricordato “la fedeltà al Vangelo vissuto sine glossa e alla vostra Regola di vita, in particolare un tenore di vita austero e la povertà evangelica praticata in modo coerente, l’amore fedele alla Chiesa e il generoso dono di voi stessi ai giovani, specialmente ai più bisognosi e svantaggiati, saranno garanzia di fioritura della vostra Congregazione”. Il Papa ha infatti sottolineato che “l’altra caratteristica del modello salesiano è la coscienza del valore inestimabile delle ‘anime’”. Così come per il fondatore san Giovanni Bosco, e gli altri santi e beati della Congregazione, anche oggi – ha aggiunto – ogni Salesiano “non avrà così paura di spingersi con audacia negli ambiti più difficili dell’azione evangelizzatrice a favore dei giovani, specialmente dei più poveri materialmente e spiritualmente”. Ha anche aggiunto l’impegno a “formare laici con cuore apostolico, invitando tutti a camminare nella santità di vita che fa maturare discepoli coraggiosi ed autentici apostoli”.

Richiamando la “grande emergenza educativa” di cui ha parlato nel discorso alla Diocesi di Roma del 24 febbraio 2008, Benedetto XVI ha poi aggiunto: “La predilezione e l’impegno a favore dei giovani, che sono caratteristica del carisma di Don Bosco, devono tradursi in un pari impegno per il coinvolgimento e la formazione delle famiglie”. “La vostra pastorale giovanile quindi deve aprirsi decisamente alla pastorale familiare – ha proseguito -. Curare le famiglie non è sottrarre forze al lavoro per i giovani, anzi è renderlo più duraturo e più efficace”. Per garantire un impegno apostolico così articolato in favore dei giovani, Benedetto XVI ha infine esortato la Congregazione salesiana a “una solida formazione. La Chiesa ha urgente bisogno di persone di fede solida e profonda, di preparazione culturale aggiornata, di genuina sensibilità umana e di forte senso pastorale”. A questo riguardo il Papa ha parlato di “priorità”, esortando la Congregazione a “formare con grande cura i suoi membri senza accontentarsi della mediocrità, superando le difficoltà della fragilità vocazionale, favorendo un solido accompagnamento spirituale e garantendo nella formazione permanente la qualificazione educativa e pastorale”.

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