Il coraggio di promuovere il cambiamento e la riconciliazione, cosicché tutti gli abitanti del Paese possano godere di degne condizioni di vita e beneficiare dei beni della terra, in una solidarietà sempre maggiore. È l’auspicio espresso questa mattina da Benedetto XVI, ricevendo in udienza i vescovi di Haiti, guidati dal neopresidente mons. Louis Kébreau, in visita ad limina. Rammentando le divisioni, le ingiustizie, la miseria, la disoccupazione che affliggono il Paese, il Papa ha auspicato che la comunità internazionale prosegua e intensifichi il sostegno al popolo haitiano per consentirgli di prendere sempre più in mano il proprio futuro e sviluppo. Con riferimento alla crisi della famiglia, resa instabile dalla crisi che attraversa il Paese ma anche dall’evoluzione dei costumi e dalla progressiva perdita del significato del matrimonio che pone sullo stesso piano altre forme di unione, il Pontefice ha esortato i vescovi a sostenere gli sposi e i giovani focolari attraverso l’accompagnamento e un’adeguata formazione. È in gran parte a partire dalla famiglia che la società e la Chiesa si sviluppano, ha spiegato. Benedetto XVI si è quindi soffermato sulla formazione permanente dei preti ed ha sottolineato l’importanza che essi si astengano da ogni coinvolgimento politico. Anche la pastorale delle vocazioni e la formazione dei giovani sono stati al centro della riflessione di Benedetto XVI, che ha invitato i presuli a prevedere con gli episcopati di altri Paesi la possibilità di disporre di formatori esperti per accompagnare i futuri preti nella formazione umana, morale, spirituale e pastorale dalla quale dipende il futuro della Chiesa in Haiti. Il pensiero del Papa è poi andato alle scuole cattoliche che, malgrado i loro poveri mezzi, svolgono un ruolo importante nel Paese. Mediante l’insegnamento si realizzano la formazione e la maturazione delle personalità e attraverso il riconoscimento dei valori essenziali e la pratica delle virtù si trasmette anche una concezione dell’uomo e della società. Per Benedetto XVI un Paese che si vuole sviluppare, una Chiesa che vuole essere più dinamica, devono anzitutto concentrare i propri sforzi sulla gioventù. Ai presuli, inoltre, l’invito a stimolare la formazione dei laici adulti.Sir