Vita Chiesa

BENEDETTO XVI: ANGELUS, «RISCOPRIRE IL SACRAMENTO DELLA CONFESSIONE»

Un invito ad “evitare il peccato e fare frequente ricorso al Sacramento della Confessione, il Sacramento del Perdono, che oggi va riscoperto ancor più nel suo valore e nella sua importanza per la nostra vita cristiana”. A lanciarlo è stato il Papa, al termine dell’Angelus di ieri, dedicato alla “sequenza di varie guarigioni miracolose” narrate in queste domeniche dell’anno liturgico dal Vangelo di Marco. “I peccati che commettiamo ci allontanano da Dio, e, se non vengono confessati umilmente confidando nella misericordia divina, giungono sino a produrre la morte dell’anima”, ha ammonito Benedetto XVI, soffermandosi in particolare sulla “forte valenza simbolica” che possiede il miracolo del lebbroso sanato (Mc 1, 40-45). Al tempo di Gesù, ha spiegato il Pontefice, “la lebbra costituiva una sorta di morte religiosa e civile, e la sua guarigione una specie di risurrezione”. Nella lebbra, dunque, “è possibile intravedere un simbolo del peccato, che è la vera impurità del cuore, capace di allontanarci da Dio”. “Non è la malattia fisica della lebbra, come prevedevano le vecchie norme, a separarci da Lui – ha puntualizzato infatti il Papa – ma la colpa, il male spirituale e morale”. Nella sua passione, ha fatto notare infatti il Santo Padre, Gesù “diventerà come un lebbroso, reso impuro dai nostri peccati, separato da Dio: tutto questo farà per amore, al fine di ottenerci la riconciliazione, il perdono e la salvezza”. Lo stesso accade, per Benedetto XVI, nel sacramento della penitenza, dove “Cristo crocifisso e risorto, mediante i suoi ministri, ci purifica con la sua misericordia infinita, ci restituisce alla comunione con il Padre celeste e con i fratelli, ci fa dono del suo amore, della sua gioia e della sua pace”.Sir