Vita Chiesa

BENEDETTO XVI IN CROAZIA, MESSA E REGINA CAELI: DIFENDERE E PROMUOVERE LA FAMIGLIA

“Talora si pensa che l’efficacia missionaria dipenda principalmente da un’attenta programmazione e dalla sua intelligente messa in opera mediante un impegno concreto. Certo, il Signore chiede la nostra collaborazione, ma prima di qualsiasi nostra risposta è necessaria la sua iniziativa: è il suo Spirito il vero protagonista della Chiesa, da invocare e accogliere”. Lo ha detto stamattina Benedetto XVI, celebrando la messa nell’Ippodromo di Zagabria (testo integrale), nel suo secondo e ultimo giorno di viaggio apostolico in Croazia.“Ho accolto molto volentieri l’invito rivoltomi dai vescovi della Croazia a visitare questo Paese in occasione del primo Incontro nazionale delle famiglie cattoliche croate – ha sottolineato il Papa -. Desidero esprimere il mio vivo apprezzamento per l’attenzione e l’impegno verso la famiglia, non solo perché questa fondamentale realtà umana oggi, nel vostro Paese come altrove, deve affrontare difficoltà e minacce, e quindi ha particolare bisogno di essere evangelizzata e sostenuta, ma anche perché le famiglie cristiane sono una risorsa decisiva per l’educazione alla fede, per l’edificazione della Chiesa come comunione e per la sua presenza missionaria nelle più diverse situazioni di vita”. Per il Pontefice, “la famiglia cristiana è sempre stata la prima via di trasmissione della fede e anche oggi conserva grandi possibilità per l’evangelizzazione in molteplici ambiti”. Ricordando che quest’anno sono celebrati i 600 anni del “miracolo eucaristico di Ludbreg”, il Santo Padre ha invitato i genitori ad insegnare ai figli “a pregare” e a pregare con essi: “Siate quasi un piccolo cenacolo, come quello di Maria e dei discepoli, in cui si vive l’unità, la comunione, la preghiera!”.“Oggi, grazie a Dio – ha aggiunto Benedetto XVI -, molte famiglie cristiane acquistano sempre più la consapevolezza della loro vocazione missionaria, e si impegnano seriamente nella testimonianza a Cristo Signore”. Ma “purtroppo dobbiamo constatare, specialmente in Europa, il diffondersi di una secolarizzazione che porta all’emarginazione di Dio dalla vita e ad una crescente disgregazione della famiglia. Si assolutizza una libertà senza impegno per la verità, e si coltiva come ideale il benessere individuale attraverso il consumo di beni materiali ed esperienze effimere, trascurando la qualità delle relazioni con le persone e i valori umani più profondi; si riduce l’amore a emozione sentimentale e a soddisfazione di pulsioni istintive, senza impegnarsi a costruire legami duraturi di appartenenza reciproca e senza apertura alla vita”. Di qui l’appello: “Siamo chiamati a contrastare tale mentalità! Accanto alla parola della Chiesa, è molto importante la testimonianza e l’impegno delle famiglie cristiane, la vostra testimonianza concreta, specie per affermare l’intangibilità della vita umana dal concepimento fino al suo termine naturale, il valore unico e insostituibile della famiglia fondata sul matrimonio e la necessità di provvedimenti legislativi che sostengano le famiglie nel compito di generare ed educare i figli”.“Care famiglie, siate coraggiose! Non cedete a quella mentalità secolarizzata che propone la convivenza come preparatoria – ha sostenuto il Papa -, o addirittura sostitutiva del matrimonio! Mostrate con la vostra testimonianza di vita che è possibile amare, come Cristo, senza riserve, che non bisogna aver timore di impegnarsi per un’altra persona!”. Ancora l’invito a gioire per la paternità e la maternità: “L’apertura alla vita è segno di apertura al futuro, di fiducia nel futuro, così come il rispetto della morale naturale libera la persona, anziché mortificarla! Il bene della famiglia è anche il bene della Chiesa”. Rivolgendosi, poi, a tutti i cristiani croati, ha dichiarato: “Sentitevi chiamati ad evangelizzare con tutta la vostra vita”.“Oggi io sono qui per confermarvi nella fede; è questo il dono che vi porto: la fede di Pietro, la fede della Chiesa! Ma, al tempo stesso, voi donate a me questa stessa fede, arricchita dalla vostra esperienza, dalle gioie e dalle sofferenze. In particolare, voi mi donate la vostra fede vissuta in famiglia, perché io la conservi nel patrimonio di tutta la Chiesa”, ha affermato il Pontefice al Regina Cæli (testo integrale). “Io so – ha continuato – che voi trovate grande forza in Maria, Madre di Cristo e Madre nostra. Perciò, in questo momento ci rivolgiamo a lei, spiritualmente rivolti al suo santuario di Marija Bistrica, e le affidiamo tutte le famiglie croate: i genitori, i figli, i nonni; il cammino dei coniugi, l’impegno educativo, il lavoro professionale e casalingo. E invochiamo la sua intercessione perché le pubbliche istituzioni sostengano sempre la famiglia, cellula dell’organismo sociale”. Il Santo Padre ha anche ricordato che “proprio tra un anno celebreremo il VII Incontro mondiale delle famiglie, a Milano” e quindi ha affidato “a Maria la preparazione di questo importante evento ecclesiale”. (Sir)

Il beato Juan de Palafox y Mendoza. Infine, in spagnolo ha invitato a unirsi in preghiera con quanti, nella cattedrale di Burgo de Osma, in Spagna, “celebrano la beatificazione di Juan de Palafox y Mendoza, luminosa figura di vescovo del secolo XVII in Messico e Spagna; fu un uomo di vasta cultura e profonda spiritualità, un grande riformatore, un Pastore instancabile e difensore degli indios. Il Signore conceda numerosi e santi pastori alla sua Chiesa come il beato Juan.