Vita Chiesa

BENEDETTO XVI, MESSAGGIO GIORNATA PER LE VOCAZIONI: QUALITA’ E RICCHEZZA DELLA TESTIMONIANZA

“La fecondità della proposta vocazionale (..) dipende primariamente dall’azione gratuita di Dio, ma, come conferma l’esperienza pastorale, è favorita anche dalla qualità e dalla ricchezza della testimonianza personale e comunitaria di quanti hanno già risposto alla chiamata del Signore nel ministero sacerdotale e nella vita consacrata, poiché la loro testimonianza può suscitare in altri il desiderio di corrispondere, a loro volta, con generosità all’appello di Cristo”: lo scrive Benedetto XVI nel Messaggio per la XLVII Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, diffuso oggi con il titolo “La testimonianza suscita vocazioni”. Il Papa collega la celebrazione della Giornata con l’Anno Sacerdotale indetto in occasione del 150° anniversario della morte di san Giovanni Maria Vianney, il Curato d’Ars, che definisce “modello sempre attuale di presbitero e di parroco”. E a questo proposito aggiunge: “Iddio si serve della testimonianza di sacerdoti, fedeli alla loro missione, per suscitare nuove vocazioni sacerdotali e religiose al servizio del Popolo di Dio”, aggiungendo che “elemento fondamentale e riconoscibile di ogni vocazione al sacerdozio e alla consacrazione è l’amicizia con Cristo”.“Alla sequela di Gesù, ogni chiamato alla vita di speciale consacrazione deve sforzarsi di testimoniare il dono totale di sé a Dio”: così prosegue nel suo Messaggio il Papa, aggiungendo che “da qui scaturisce la capacità di darsi poi a coloro che la Provvidenza gli affida nel ministero pastorale, con dedizione piena, continua e fedele, e con la gioia di farsi compagno di viaggio di tanti fratelli, affinché si aprano all’incontro con Cristo e la sua Parola divenga luce per il loro cammino”. Benedetto XVI sottolinea che “la storia di ogni vocazione si intreccia quasi sempre con la testimonianza di un sacerdote che vive con gioia il dono di se stesso ai fratelli per il Regno dei Cieli. Questo perché la vicinanza e la parola di un prete sono capaci di far sorgere interrogativi e di condurre a decisioni anche definitive”. Un terzo aspetto messo in rilievo dal Papa è che “il sacerdote dev’essere uomo di comunione, aperto a tutti, capace di far camminare unito l’intero gregge che la bontà del Signore gli ha affidato, aiutando a superare divisioni, a ricucire strappi, ad appianare contrasti e incomprensioni, a perdonare le offese”.“Se i giovani vedono sacerdoti isolati e tristi, non si sentono certo incoraggiati a seguirne l’esempio. Essi restano dubbiosi se sono condotti a considerare che questo è il futuro di un prete”: lo ha scritto il Papa nella parte conclusiva del Messaggio. “È importante invece – prosegue Benedetto XVI – realizzare la comunione di vita, che mostri loro la bellezza dell’essere sacerdote. Allora, il giovane dirà: ‘questo può essere un futuro anche per me, così si può vivere’”. Il Papa insiste su questi aspetti esistenziali, aggiungendo che “la vita stessa dei presbiteri, la loro dedizione incondizionata al gregge di Dio, la loro testimonianza di amorevole servizio al Signore e alla sua Chiesa (..) la loro concordia fraterna e il loro zelo per l’evangelizzazione del mondo sono il primo e il più persuasivo fattore di fecondità vocazionale”. Nella parte conclusiva del Messaggio afferma poi che “la testimonianza personale, fatta di scelte esistenziali e concrete, incoraggerà i giovani a prendere decisioni impegnative, a loro volta, che investono il proprio futuro. Per aiutarli è necessaria quell’arte dell’incontro e del dialogo capace di illuminarli e accompagnarli, attraverso soprattutto quell’esemplarità dell’esistenza vissuta come vocazione”.Sir