Vita Chiesa

BENEDETTO XVI, MISSA IN COENA DOMINI: QUESTO MISTERO MERAVIGLIOSO

“Al centro della Pasqua nuova di Gesù stava la Croce. Da essa veniva il dono nuovo portato da Lui. E così essa rimane sempre nella Santa Eucaristia, nella quale possiamo celebrare con gli Apostoli lungo il corso dei tempi la nuova Pasqua”. Lo ha ricordato questo pomeriggio Benedetto XVI durante la “Missa in Coena Domini” in corso nella Basilica di San Giovanni in Laterano. Benedetto XVI ha ricordato le parole di Gesù “Nessuno mi toglie la vita ma la offro da me stesso”: “L’haggadah pasquale, la commemorazione dell’agire salvifico di Dio – ha spiegato – è diventata memoria della croce e risurrezione di Cristo”; una memoria che “non ricorda semplicemente il passato, ma ci attira entro la presenza dell’amore di Cristo. E così la berakha, la preghiera di benedizione e ringraziamento di Israele, è diventata la nostra celebrazione eucaristica, in cui il Signore benedice i nostri doni, pane e vino, per donare in essi se stesso”. “Preghiamo il Signore – ha proseguito il Papa – di aiutarci a comprendere sempre più profondamente questo mistero meraviglioso, ad amarlo sempre di più e in esso amare sempre di più Lui stesso”.

Nei racconti degli evangelisti riguardanti l’Ultima Cena e la Passione di Cristo esiste, per il Papa, “un’apparente contraddizione”: secondo Giovanni, Gesù morì sulla croce “nel momento in cui, nel tempio, venivano immolati gli agnelli pasquali” e ciò apparentemente significa che “Egli morì alla vigilia della Pasqua e quindi non poté personalmente celebrare la cena pasquale”. Secondo i tre Vangeli sinottici, invece, l’Ultima Cena “fu una cena pasquale, nella cui forma tradizionale Egli inserì la novità del dono del suo corpo e del suo sangue”. Per il Pontefice “una possibile soluzione convincente” ancorché non “ancora accettata da tutti” è arrivata dalla scoperta degli scritti di Qumran: “Gesù ha realmente sparso il suo sangue alla vigilia della Pasqua nell’ora dell’immolazione degli agnelli. Egli però ha celebrato la Pasqua con i suoi discepoli probabilmente secondo il calendario di Qumran, quindi almeno un giorno prima”. Nel corso della liturgia il Papa ha compiuto il rito della lavanda dei piedi a dodici rappresentanti delle aggregazioni laicali della diocesi di Roma. Al momento della presentazione dei doni è stata portata al Pontefice anche un’offerta che sarà destinata al sostegno del dispensario medico di Baidoa in Somalia.

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