Vita Chiesa

BENEDETTO XVI, VIA CRUCIS AL COLOSSEO: COSA ABBIAMO FATTO DI QUESTO DONO?

“Ma che abbiamo fatto di questo dono? Che abbiamo fatto della rivelazione del volto di Dio in Cristo, della rivelazione dell’amore di Dio che vince l’odio?”. La domanda di Benedetto XVI giunge nella breve riflessione al termine della Via Crucis al Colosseo, partecipata da migliaia di pellegrini sotto la pioggia e dedicata in particolare alla Cina. I testi di commento sono stati scritti dal card. Joseph Zen Ze-Kiun, vescovo di Hong Kong. Una ragazza cinese ha portato la croce lungo il percorso alternandosi al card. Ruini, a una suora africana, a una famiglia, a una ragazza disabile, ai frati della Custodia di Terra Santa. “Tanti – ha detto il Papa – anche nella nostra epoca, non conoscono Dio e non possono trovarlo nel Cristo crocifisso; tanti sono alla ricerca di un amore e di una libertà che escluda Dio; tanti credono di non aver bisogno di Dio”. Benedetto XVI ha invitato a guardare alla croce come “sorgente di vita immortale”, “scuola di giustizia e di pace, “patrimonio universale di perdono e di misericordia”. Ed ha aggiunto: “Per Lui (Iddio, ndr) non c’è differenza di razza e cultura. Gesù Cristo è morto per affrancare l’intera umanità dalla ignoranza di Dio, dal cerchio di odio e vendetta, dalla schiavitù del peccato. La Croce ci rende fratelli… Questa è la verità del Venerdì Santo: sulla croce il Redentore ci ha restituito la dignità che ci appartiene”. Ricordando il Colosseo quale luogo dove molti cristiani hanno vissuto il martirio in tempi lontani, il Papa ha richiamato, infine, tutti “i Colossei” che si “sono moltiplicati attraverso i secoli, là dove i nostri fratelli, in varie parti del mondo in continuazione della tua Passione, vengono ancor oggi duramente perseguitati”.Sir