Vita Chiesa

Bagnasco a Nomadelfia sulla tomba di don Zeno

Il presidente della Conferenza Episcopale Italiana e arcivescovo di Genova, il Cardinale Angelo Bagnasco, martedì 4 gennaio ha visitato la Comunità fondata da don Zeno Saltini: Nomadelfia.

Tra le motivazioni della visita c’è quello di conoscere di persona la comunità in occasione dell’80° anniversario dell’ordinazione sacerdotale di don Zeno (4 gennaio 1931) e del 30° anniversario della partenza di don Zeno per la vita eterna (15 gennaio 1981).

Ad accogliere il Card. Bagnasco c’erano il vescovo di Grosseto Franco Agostinelli, don Ferdinando successore di don Zeno, Irene la prima mamma di vocazione, don Stefano (un sacerdote di Genova al quale ha permesso di trascorrere 3 anni nella comunità), il presidente di Nomadelfia Francesco e p. Massimo Cenci rappresentante della Santa Sede presso Nomadelfia.

Dopo una breve visita ad un gruppo familiare, il Cardinale è stato accolto da tutta la popolazione presso la chiesa della comunità, dove ha celebrato la Santa Messa durante la quale ha affidato nuovi figli all’altare a sei famiglie.

Durante l’omelia il Cardinale si è cosi rivolto alla popolazione di Nomadelfia e agli amici presenti: “La vostra realtà, intuizione felice e provvidenziale di don Zeno, arricchisce la moltitudine dei carismi con i quali lo Spirito abbellisce il volto della Chiesa: la fraternità evangelica, la coscienza vivissima della centralità della famiglia, l’accoglienza di chi ha bisogno di genitori, qualificano la vostra vita e fanno della vostra parrocchia non qualcosa di estraneo ma di famigliare, un segno della nostra origine e del nostro futuro”.

Il Cardinale ha poi proseguito sottolineando l’importanza dell’affidabilità. Come nel Vangelo secondo Giovanni (1,35-42) in cui due discepoli seguono Gesù e gli chiedono “Maestro dove abiti?” e dove Andrea incontra il fratello Simon Pietro e gli comunica la scoperta “Abbiamo trovato il Messia” cosi il Cardinale Bagnasco ha dato rilievo al fatto che “la vita chiede di fidarci di qualcuno, in casa e fuori” in quanto “Essere affidabili significa parlare e agire senza calcoli proprio perchè si è liberi; e si è liberi quando si è trovato il tesoro del campo, la perla preziosa. Se Gesù è la perla e il tesoro su cui giocare la vita, allora siamo liberi veramente e affidabili”.

L’omelia si è poi conclusa ricordando il Papa, Successore di Pietro: “Quale grande dono poter avere il punto sicuro della verità della fede e dell’agire morale, in mezzo a opinioni, idee, dottrine diverse e contrastanti! In mezzo al disorientamento”. Per questa missione il Cardinale ha invitato ciascuno a sostenere il Papa con la sua preghiera e il suo amore.

Dopo la Santa Messa, il Cardinale, ha visitato la scuola famigliare di Nomadelfia, ha pregato sulla tomba di don Zeno e ha visitato un componente della comunità ammalato di Sla.

Nel pomeriggio ha visitato l’azienda agricola, il centro audiovisivo della comunità, l’archivio storico e la mostra fotografica che ripercorre dall’inizio del ‘900 fino al 1981 le tappe fondamentali della storia di don Zeno e di Nomadelfia (scaricabile sul sito www.donzeno.it ).

La giornata si è conclusa con un momento di saluto con tutta la comunità, durante il quale i figli più giovani hanno suonato e cantato.

Il Cardinale ha fatto cosi esperienza della vita di Nomadelfia vivendo una giornata nella comunità mentre Nomadelfia si è sentita ancora di più parte della grande famiglia della Chiesa.

Sefora Sbaraglia

Nella foto, l’omaggio del card. Bagnasco alla tomba di don Zeno. Assieme a lui il vescovo di Grosseto, mons. Franco Agostinelli. Altre foto sul sito di Nomadelfia

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