Vita Chiesa

Bilancio S. Sede: positivo nonostante crisi. Cardinali incoraggiano la riforma

Riferendo ai giornalisti della consueta riunione di luglio del Consiglio di cardinali per lo Studio dei problemi organizzativi ed economici della Santa Sede, presieduta dal cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, il portavoce vaticano ha detto che si è svolta ieri e l’altro ieri nella Sala Bologna in Vaticano, e che il Papa è intervenuto ieri per un «breve dialogo», in cui ha ribadito «le finalità e l’utilità del Consiglio», invitandolo «a proseguire i periodici incontri». Da parte loro, i cardinali hanno constatato «i positivi risultati raggiunti» ed «hanno incoraggiato la necessaria riforma finalizzata a ridurre i costi attraverso un’opera di semplificazione e razionalizzazione degli organismi esistenti, nonché una più attenta programmazione dell’attività di tutte le amministrazioni».

Il Bilancio consuntivo consolidato della Santa Sede per l’anno 2012 chiude con un utile di € 2.185.622, «grazie soprattutto al buon rendimento della gestione finanziaria», si legge nel comunicato. Tra i capitoli di spesa più impegnativi, figurano quelli relativi al costo del personale che, al 31 dicembre contava 2.823 unità, ai mezzi di comunicazione sociale, considerati nel loro complesso e al pagamento delle nuove tasse che gravano sugli immobili (Imu), aumentate di 5 milioni di euro rispetto al passato. Il consuntivo del Governatorato, per il 2012, nonostante abbia «risentito del clima economico mondiale», si è chiuso con un attivo di € 23.079.800, con un aumento di più di un milione di euro rispetto all’anno precedente. Al 31 dicembre. risultavano impiegate 1.936 persone. In flessione, invece – «a causa della crisi», ha commentato il portavoce vaticano – l’Obolo di San Pietro, cioè le offerte dei fedeli a sostegno della carità del Papa, che è passato dai 69.711.722,76 dollari del 2011 a 65.922.637,08 dollari: in particolare, il contributo delle diocesi di tutto il mondo ha registrato un calo dell’11,91%. I membri del Consiglio dei cardinali «hanno espresso profonda gratitudine per il sostegno dato, spesso in forma anonima, al ministero universale del Santo Padre, nonostante il momento di crisi economica, esortando a perseverare in tale opera di bene».

Gli ulteriori contributi alla Santa Sede da parte degli Istituti di vita consacrata, Società di vita apostolica e Fondazioni sono passati da 1.194.217,78 di dollari del 2011 a 1.133.466,91 di dollari del 2013, con un calo del 5,09%. Complessivamente – informa il comunicato – si è registrato un decremento del 7,45% rispetto al totale, espresso in dollari Usa, del 2011. Anche lo Ior (Istituto per le opere di religione), come ogni anno, ha offerto al Santo Padre «una somma significativa a sostegno del suo ministero apostolico e di carità»: per l’esercizio 2012 si è trattato di 50 milioni di euro, ai quali vanno aggiunti altri 5 milioni di euro per progetti specifici.

Alla riunione dei cardinali, ha fatto notare padre Lombardi, era presente tra gli altri, per la prima volta, il presidente dello Ior, Ernst von Freyberg, che ha fornito «informazioni generali» sul funzionamento dell’istituto. Vigilare che «non ci siano sprechi» e che «il denaro sia utilizzato bene», sono in sintesi le richieste dei cardinali, in linea con le indicazioni del Papa per il «buon uso delle risorse» e la «buona amministrazione» di uno Ior che sia «efficiente ma non ridondante». Una riforma, dunque, «coerente» con la riforma della Curia, che «ha finalità apostoliche a servizio della Chiesa universale ma guarda concretamente anche all’organizzazione».