Vita Chiesa

C9: Burke, «Praedicate Evangelium» è il titolo provvisorio della bozza di riforma della Curia

I porporati che affiancano Francesco nel suo processo di riforma della Curia Romana erano tutti presenti, tranne il card. Pell. «Il Consiglio dei Cardinali ha pronto un primo testo da consegnare al Santo Padre per le considerazioni che riterrà opportune, utili e necessarie», ha riferito il portavoce vaticano. All’esame della bozza della nuova Costituzione della Curia Romana è stato dedicato «gran parte» del C9, ha reso noto Burke: «Il Consiglio ha considerato come, secondo un principio di gradualità, varie parti della riforma della Curia in atto siano già state attuate nei cinque anni di lavoro», ha aggiunto a proposito di un testo redatto dal C9 sul processo di riforma della Curia romana dal 13 aprile 2013 al 10 aprile 2018. Mons. Brian Ferme, segretario del Consiglio per l’economia, ha presentato la riforma della struttura finanziaria-organizzativa della Santa Sede e del Governatorato.

«Dopo aver illustrato gli obiettivi e i principi fondamentali, tra i quali l’evitare gli sprechi, il favorire la trasparenza, l’assicurare la corretta applicazione dei principi contabili, il seguire il principio di doppio controllo e gli standard internazionali – ha riferito il direttore della Sala Stampa della Santa Sede – mons. Ferme ha evidenziato i seguenti risultati positivi: una procedura uniforme per la preparazione dei bilanci preventivi e consuntivi; una maggiore attenzione alle spese; una maggiore cooperazione e comprensione della riforma finanziaria; un graduale cambiamento di mentalità circa la trasparenza e l’accountability». Il card. Sean Patrick O’Malley ha infine aggiornato i presenti sul lavoro della Pontificia Commissione per la tutela dei minori. La prossima riunione del Consiglio dei cardinali avrà luogo il 10, 11 e 12 settembre.

Le tappe della riforma. Mentre la bozza della nuova costituzione della Curia Romana è in dirittura d’arrivo, l’ultima riunione del C9 si è conclusa con un testo, elaborato dal Consiglio di cardinali, che riassume le tappe del processo di riforma della Curia romana, dal 13 aprile 2013 al 10 aprile 2018. La prima riunione del C9 – si ricorda nel documento diffuso dalla Sala Stampa della Santa Sede –  si è svolta il 1° ottobre 2013 nella Biblioteca Privata del Palazzo Apostolico. Tutte le successive si sono sempre tenute in Vaticano, ma presso la Sala al piano terra della Domus Sanctae Marthae. Prima di queste riunioni i membri del Consiglio hanno tenuto due incontri preliminari, il 28 e 30 settembre 2013. All’iniziale gruppo di 8 membri componenti il Consiglio a partire dal 1° luglio 2014 è stato aggiunto il cardinale segretario di Stato,  Pietro Parolin. Le sessioni del Consiglio di Cardinali, dal 1° ottobre 2013 al 25 aprile 2018, sono state 24 per un totale di 139 riunioni ufficiali. Già prima dell’avvio ufficiale dei lavori i membri del Consiglio hanno avuto la possibilità di studiare circa cento dossier, di diversa ampiezza e di varia provenienza. Uno dei componenti il Consiglio, in particolare, e su mandato del Papa ha raccolto dai Prefetti delle Congregazioni e dagli altri Capi Dicastero della Santa Sede i suggerimenti e le indicazioni dagli stessi ritenuti necessari o utili per il lavoro di riforma della Curia romana. A questo ampio materiale si sono aggiunti i dossier messi a punto dagli altri Cardinali componenti il gruppo. Fin dal principio tutta la documentazione è condivisa fra i cardinali via posta diplomatica ed anche per corrispondenza elettronica. I principi-guida per il lavoro di riforma della Curia sono quelli fino ad ora già pubblicamente indicati dal Papa nei suoi diversi interventi, soprattutto nei Discorsi alla Curia romana. Tra le novità dell’ultimo anno, la costituzione, il 21 novembre 2017, della terza sezione della Segreteria di Stato, con la denominazione di Sezione per il personale di ruolo diplomatico della Santa Sede, rafforzando l’attuale ufficio del delegato per le Rappresentanze pontificie e il Motu Proprio «Imparare a congedarsi» del 12 febbraio 2018, con cui si regola la rinuncia, a motivo dell’età, dei titolari di alcuni uffici di nomina pontificia.