Vita Chiesa
CEI, NOTA CONSIGLIO PERMANENTE SU FAMIGLIA E INIZIATIVE LEGISLATIVE SU UNIONI DI FATTO
La legalizzazione delle unioni di fatto è inaccettabile sul piano di principio, pericolosa sul piano sociale ed educativo; avrebbe effetti deleteri sulla famiglia perché toglierebbe al patto matrimoniale la sua unicità, che sola giustifica i diritti che sono propri dei coniugi e che appartengono soltanto a loro. E’ quanto si legge nella Nota del Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana, diffusa oggi. Un problema ancor più grave sottolineano i vescovi – sarebbe rappresentato dalla legalizzazione delle unioni di persone dello stesso sesso, perché, in questo caso, si negherebbe la differenza sessuale, che è insuperabile.
Queste riflessioni si legge ancora nella Nota del Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana, diffusa oggi – non pregiudicano il riconoscimento della dignità di ogni persona; a tutti confermiamo il nostro rispetto e la nostra sollecitudine pastorale. Con riferimento, tuttavia, alla presentazione di alcuni disegni di legge che intendono legalizzare le unioni di fatto, i presuli ricordano che il diritto non esiste allo scopo di dare forma giuridica a qualsiasi tipo di convivenza o di fornire riconoscimenti ideologici: ha invece il fine di garantire risposte pubbliche a esigenze sociali che vanno al di là della dimensione privata dell’esistenza. Siamo consapevoli, proseguono i vescovi, dell’esistenza di situazioni concrete nelle quali possono essere utili garanzie e tutele giuridiche per la persona che convive. A questa attenzione non siamo per principio contrari. Siamo però convinti che questo obiettivo sia perseguibile nell’ambito dei diritti individuali, senza ipotizzare una nuova figura giuridica che sarebbe alternativa al matrimonio e alla famiglia e produrrebbe più guasti di quelli che vorrebbe sanare.
Non abbiamo interessi politici da affermare; solo sentiamo il dovere di dare il nostro contributo al bene comune e siamo convinti, insieme con moltissimi altri, anche non credenti, del valore rappresentato dalla famiglia per la crescita delle persone e della società intera affermano ancora i vescovi nella Nota. Poter avere la sicurezza dell’affetto dei genitori, essere introdotti da loro nel mondo complesso della società, è un patrimonio incalcolabile di sicurezza e di fiducia nella vita. E questo patrimonio è garantito dalla famiglia fondata sul matrimonio e aperta alla vita che la Costituzione italiana tutela perché risorsa insostituibile anche per la società. Per questo, si legge nella Nota, la Chiesa da sempre chiede che il legislatore promuova e difenda la famiglia, e al riguardo i vescovi desiderano rivolgere una parola impegnativa specialmente ai cattolici che operano in ambito politico. Ad essi, richiamando l’insegnamento del Papa nella Sacramentum Caritatis, i vescovi rammentano: Sarebbe incoerente quel cristiano che sostenesse la legalizzazione delle unioni di fatto.