Vita Chiesa

Card. Bagnasco: «Un grave errore la teoria del genere a scuola»

«Ho ricordato in modo particolare la necessità della educazione affettiva, perché l’amore non è soltanto sentimento, ma è quello che la cultura presente non dice: l’amore è dono, è dono di se stesso ed è decidere di donarsi a una altra persona per sempre, per tutta la vita. Questo grandissimo e splendido ideale, che oggi sembra impossibile nel mondo occidentale per lo meno, è possibile se si fa appello alla grazia di Dio».

Il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, intervistato da Radio Vaticana, si sofferma su alcuni temi affrontati dal Sinodo straordinario sulla famiglia, che si chiude oggi. «È un momento di grazia per la Chiesa – afferma il cardinale -, perché, insieme al Santo Padre, tutti noi, padri sinodali, osservatori, uditori e i vari invitati, abbiamo aperto lo sguardo e il cuore con grande chiarezza, con grande semplicità e con passione di pastori, sul tema della famiglia, la realtà fondamentale della società e della Chiesa». Interrogato sull’eventuale definizione di un «pensiero unico» in Occidente, che tenderebbe a «snaturare la famiglia e a indebolire il nucleo fondante della società», Bagnasco risponde: «Il pensiero unico è ormai una dittatura, che si vuole imporre dall’Occidente a tutte le altre parti del mondo. Ma l’Occidente, e in particolare l’Europa», «non è più il centro del mondo: l’arroganza della cultura europea dovrebbe fare i conti con questa realtà».

A proposito della «teoria del genere» che sembra avere spazio anche nelle scuole italiane, il presidente della Cei specifica: «È un’offesa gravissima, che le istituzioni tentano di fare, al diritto sacrosanto» e «naturale dei genitori di offrire ai propri figli la visione culturale – una visione antropologica e valoriale – in cui loro credano e che sia la migliore per sé e per i propri figli. Questo diritto non può essere scavalcato da alcuna autorità. Quindi questi tentativi di immettere, in modo quasi nascosto, questo tipo di visione che nasce dal genere, sotto la scusa di fare educazione affettiva o educazione sessuale, è un grave errore e non soltanto: è una violenza autoritaria rispetto ai genitori». I genitori «devono essere non solamente informati su un progetto o su una intenzione delle autorità dello Stato o scolastiche che siano, ma devono dare l’autorizzazione esplicita e concorde perché queste cose vengano rappresentate ai propri figli». I genitori – aggiunge il cardinale – chiedono di non essere lasciati soli dalle parrocchie e dai pastori. «La Chiesa non può lasciare solo il genitore: questo appartiene alla sua missione. Si affianca alla famiglia, ai genitori, non si sostituisce; si affianca con tutto il suo patrimonio di sapienza umana e cristiana, di operatori, di dedizione, che sono le nostre parrocchie, le associazioni e i movimenti».