Vita Chiesa

Card. Bertone: nei prossimi giorni delegazione della Chiesa in Siria

«Non possiamo essere semplici spettatori di una tragedia come quella che si sta consumando in Siria: alcuni interventi sentiti in aula ne sono la prova». Lo ha detto il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato vaticano, intervenendo oggi pomeriggio al Sinodo dei vescovi sulla nuova evangelizzazione (Vaticano, 7-28 ottobre). «Convinti che la soluzione della crisi non può essere che politica e pensando alle immani sofferenze della popolazione, alla sorte degli sfollati nonché al futuro di quella nazione, alcuni di noi – ha detto il card. Bertone, secondo quanto riferito da Radio Vaticana – hanno suggerito che la nostra assemblea sinodale possa esprimere la sua solidarietà. Il Santo Padre ha così disposto che una delegazione si rechi nei prossimi giorni a Damasco con lo scopo di esprimere, a nome Suo e di tutti noi: la nostra fraterna solidarietà a tutta la popolazione, con un’offerta personale dei Padri Sinodali, oltre che della Santa Sede; la nostra vicinanza spirituale ai nostri fratelli e sorelle cristiani; i nostri incoraggiamenti a quanti sono impegnati nella ricerca di un accordo rispettoso dei diritti e dei doveri di tutti, con una particolare attenzione a quanto previsto dal diritto umanitario».

«Della delegazione – ha fatto sapere il card. Bertone – fanno parte: il cardinale Laurent Mosengwo Pasinya, arcivescovo di Kinshasa; il cardinale Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso; il cardinale Timothy Dolan, arcivescovo di New York; monsignor Fabio Suescun Mutis, ordinario militare in Colombia; monsignor Joseph Nguyen Nang, vescovo di Phat Diem; monsignor Dominique Mamberti, segretario per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato; monsignor Alberto Ortega, officiale della Segreteria di Stato. Si presume che esperite le formalità necessarie con il nunzio apostolico e con le autorità locali, la delegazione si recherà a Damasco la settimana prossima. Nel frattempo preghiamo perché prevalgano la ragione e la compassione». (Sir)