Vita Chiesa

Card. Betori: «Dal Papa un supremo gesto di servizio»

«Non possiamo accettare di frantumare la verità della fede nei mille rivoli di opinioni senza fondamento. E’ stata questa per la Chiesa dei nostri tempi la grande e intramontabile impresa di Benedetto XVI, cui va la nostra gratitudine nel momento in cui consegna umilmente la propria persona al supremo gesto di servizio verso la missione che gli è stata affidata dal Signore. Un gesto con cui non rinuncia alla missione, ma ne proclama la superiorità su tutto, anche su se stesso, e chiama la Chiesa tutta a consacrarsi al Signore fino al dono di sé”. Così l’arcivescovo di Firenze, cardinale Giuseppe Betori, durante l’omelia pronunciata in cattedrale in occasione della I domenica di quaresima e giorno dell’Elezione dei catecumeni.

«Il Papa – ha proseguito il Cardinale – ci ha insegnato che sulla verità di Gesù si decide la nostra fede e quindi la nostra vita, tenendo saldo che può esistere una verità e una sola verità, ed è Gesù, e riconoscendo la sua identità di Figlio di Dio fatto uomo, fermamente ancorata alla sua storicità. Credere è affermare con convinzione la realtà storica di Gesù Cristo, l’unità nella sua persona di divinità e umanità, la morte salvifica sulla croce, la risurrezione dai morti, l’essere stato costituito dal Padre come il Signore di tutti». E ha insegnato anche «a tutti, credenti e non credenti, che non si può fare a meno della verità, se non si vuole perdere la vita nel non senso e quindi nella insignificanza. Conoscere Gesù apre la porta verso una verità sempre più profonda; chi cerca la verità, nel suo peregrinare non può non incontrare Gesù. In questa Quaresima siamo impegnati a legare tra loro fede e ragione e, in questo incontro, trovare la vittoria di ogni tentazione».