Vita Chiesa

Card. Betori: dedicazione nuova chiesa a Calenzano, «edificare una comunità che viva la comunione nella fraternità»

«Ponendo questo edificio accanto all’imponente sviluppo urbano che Calenzano ha registrato negli ultimi anni, abbiamo voluto offrire alla gente di questo territorio un luogo in cui potersi raccogliere nell’ascolto della Parola di Dio e nella celebrazione dei sacramenti, per edificare una comunità che, animata dallo Spirito Santo, viva la comunione nella fraternità e costruisca gesti di carità verso tutti». Lo ha affermato ieri pomeriggio l’arcivescovo di Firenze, il cardinale Giuseppe Betori, presiedendo la dedicazione al culto della nuova Chiesa Maria Santissima Madre di Dio a Calenzano (Fi). «In una società dispersa e divisa, dominata da istinti egoistici e che così poco si cura dei più deboli e indifesi», ha osservato Betori nell’omelia, «essere cristiani significa andare controcorrente rispetto ai modelli dominanti nel mondo di oggi». «Mai come oggi sentiamo l’urgenza di trovare riconciliazione e pace per l’umanità», ha aggiunto, sottolineando che «in un mondo sconvolto da guerre, genocidi, terrorismo, miseria e migrazioni forzate, ci interroghiamo sgomenti se il nostro futuro debbano essere lo scontro di civiltà e l’indifferenza di fronte ai drammi dei conflitti e della povertà». «Essere Chiesa segno della riconciliazione di Dio – ha rilevato il cardinale – vuol dire testimoniare la forza di riconciliazione e di amore che scaturisce dal Vangelo di Gesù. L’edificio della Chiesa, che noi siamo, deve risplendere di questa speranza operosa e di questa carità illuminata dal dono della vita del Signore».

La nuova chiesa

L’edificio. L’edificio, senza rinunciare ad una chiara riconoscibilità, si adagia sul terreno con linee morbide, che ne assecondano la forma irregolare e si presenta come un unico corpo che raccoglie la chiesa, la casa canonica e i locali dedicati all’attività pastorale, quasi a voler indicare la profonda unità che lega la dimensione della preghiera, della celebrazione liturgica, dell’annuncio della Parola, della catechesi e delle opere di carità. Il campanile si staglia nel cielo, creando un legame ideale con il campanile dell’antica pieve di San Niccolò. La grande facciata, rivestita in travertino e dalla forma concava, è segnata dal grande portale ligneo su cui è incisa la croce. Le linee morbide che caratterizzano l’interno sottolineano la dimensione materna e accogliente della chiesa, dedicata appunto alla Vergine Madre di Dio.

Il complesso, progettato dall’Arch. Fabrizio Rossi Prodi, include la nuova chiesa, la parte destinata alla residenza del clero, aule per la catechesi e il salone parrocchiale per una superficie complessiva di circa 2.500 mq ed occupa un lotto di terreno di circa 5.500 mq compreso fra via della Conoscenza, via Puccini e via Pertini.

L’interno, gli arredi liturgici. La Vergine col Bambino, statua in terracotta policroma opera dello scultore Pier Luigi Olla, accoglie con sguardo materno chi entra nello spazio sacro e la forma architettonica, che richiama il velo della Vergine, insieme alla sobrietà dello spazio guida lo sguardo verso il grande Crocifisso-Risorto, opera in bronzo dello scultore Giorgio Butini. Il corpo vigoroso del Cristo, pur segnato e scavato dalle sofferenze della passione, e la postura maestosa, quasi severa, ricordano che Gesù, crocifisso e risorto, è il Signore del tempo e della storia, è il vivente che misteriosamente e potentemente opera nel cuore degli uomini di buona volontà. La custodia eucaristica, anch’essa realizzata dallo scultore Butini, richiama per materiale e finitura il corpo del crocifisso. La Via Crucis, realizzata da Butini in marmo bianco di Cararra, restituisce la dimensione tragica della passione. L’altare e l’ambone, le due mense della Parola e del Pane, così come il fonte battesimale di forma ottagonale, chiaro richiamo alla resurrezione, realizzati in travertino su disegno dell’Architetto Rossi Prodi, presentano forme e linee sobrie e semplici per non disperdere con elementi didascalici la loro forza simbolica ed evocativa. La sede del presidente, in legno di cipresso tipico della zona, richiama per materiale e finitura la croce che sorregge il crocifisso, a sottolineare che è il sacrificio della croce a definire la forma e le modalità del servizio di chi è chiamato a presiedere la comunità.

Progettazione e realizzazione. Il progetto per la realizzazione del nuovo complesso parrocchiale e della nuova chiesa di Maria Santissima Madre di Dio è stato selezionato tramite concorso di progettazione ad inviti bandito dall’Arcidiocesi di Firenze nel giugno del 2011. La scelta del concorso e’ nata dalla volontà della Diocesi fiorentina di ricostruire un rapporto positivo e fecondo con l’architettura e l’arte contemporanee: ciascun progettista ha dovuto presentare almeno un artista di riferimento, in modo che le opere d’arte da collocare nello spazio architettonico non risultassero giustapposte, ma fossero il frutto di un percorso condiviso tra le specifiche professionalità. Gli architetti e gli artisti hanno poi dovuto avvalersi della consulenza di un esperto in materie teologiche e liturgiche, perché lo spazio architettonico e le opere d’arte ad esso destinate risultassero pensate e plasmate avendo come riferimento le caratteristiche specifiche dell’esperienza cristiana, le dinamiche proprie della liturgia cattolica e i significati ad essa sottesi.

La giuria del concorso è stata nominata dal Cardinale Arcivescovo: presieduta dall’allora Vescovo ausiliare di Firenze, mons. Claudio Maniago, e composta dal Direttore dell’Ufficio Diocesano Arte Sacra e Beni Culturali Ecclesiastici, Mons. Timothy Verdon, dal Direttore dell’Ufficio Liturgico Diocesano, don Roberto Gulino, dal Parroco don Paolo Cioni, e dal Coordinatore del Consiglio Pastorale Parrocchiale di San Niccolò a Calenzano Enrico Bini, dal Responsabile Assetto del Territorio del Comune di Calenzano, arch. Gianna Paoletti, da un membro segnalato dall’Ordine Provinciale degli Architetti di Firenze l’arch. Andrea Crociani e da un membro segnalato dall’Ordine Provinciale degli Ingegneri di Firenze, l’ing. Paolo Osti.

La proposta vincitrice selezionata dalla giuria è stata quella dell’arch. Fabrizio Rossi Prodi, con opere artistiche di Giorgio Butini e, dopo essere stata sottoposta all’approvazione del Cardinale Arcivescovo di Firenze, Giuseppe Betori, è stata presentata alla comunità parrocchiale nel settembre 2012.

Dopo il rilascio del permesso a costruire nel 2014, i lavori affidati all’impresa Polistrade Costruzioni Generali SpA si sono conclusi dopo due anni nell’aprile del 2017. Massimiliano Bernardini, responsabile dell’Ufficio Diocesano per l’Edilizia di Culto ha coordinato i lavori seguiti come direzione dall’arch. Fabrizio Rossi Prodi e dall’arch. Emiliano Romagnoli.

La chiesa è stata realizzata con il contributo decisivo dei fondi otto per mille della CEI.