Vita Chiesa

Cei: pubblicate le «Linee guida per i casi di abuso sessuale»

Il testo, disponibile sul sito della Cei ( www.chiesacattolica.it ), è composto da una premessa, tre capitoli – «Profili canonistici», «Profili penalistici e rapporti con l’autorità civile», «Il servizio della Segreteria Generale della Conferenza Episcopale Italiana» – e alcuni allegati. «Il triste e grave fenomeno degli abusi sessuali nei confronti di minori da parte di chierici – si legge nella premessa – sollecita un rinnovato impegno da parte della comunità ecclesiale, chiamata ad affrontare la questione con spirito di giustizia, in conformità alle presenti Linee guida. In quest’ottica, assume importanza fondamentale anzitutto la protezione dei minori, la premura verso le vittime degli abusi e la formazione dei futuri sacerdoti e religiosi. Il vescovo che riceve la denuncia di un abuso deve essere sempre disponibile ad ascoltare la vittima e i suoi familiari, assicurando ogni cura nel trattare il caso secondo giustizia e impegnandosi a offrire sostegno spirituale e psicologico, nel rispetto della libertà della vittima di intraprendere le iniziative giudiziarie che riterrà più opportune».  

«Una speciale cura – si legge nella premessa – deve essere posta nel discernimento vocazionale dei candidati al ministero ordinato e delle persone consacrate, nell’iter di preparazione al diaconato e al presbiterato. Piena osservanza deve essere assicurata alle previsioni contenute nel ‘Decreto generale circa l’ammissione in seminario di candidati provenienti da altri seminari o famiglie religiose’ della Cei (27 marzo 1999), riservando una rigorosa attenzione allo scambio d’informazioni in merito a quei candidati al sacerdozio o alla vita religiosa che si trasferiscono da un seminario all’altro, tra diocesi diverse o tra Istituti religiosi e diocesi». Nella premessa viene anche spiegato che «il vescovo tratterà i suoi sacerdoti come un padre e un fratello, curandone la formazione permanente e facendo in modo che essi apprezzino e rispettino la castità e il celibato e approfondiscano la conoscenza della dottrina della Chiesa sull’argomento». Infine viene precisato che «in linea con quanto richiesto dalla Congregazione per la dottrina della fede, il presente testo è diretto a facilitare la corretta applicazione della normativa canonica vigente in materia nonché a favorire un corretto inquadramento della problematica in relazione all’ordinamento dello Stato».