Vita Chiesa

Chiesa in Africa: convegno per bilancio su Concilio e omaggio a due Papi

A 50 anni dall’importante assise conciliare, ha spiegato monsignor Barthelemy Adoukonou, segretario del Pontificio Consiglio della cultura, la prossima canonizzazione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II rappresenta l’occasione «per fare u bilancio sulla realizzazione del Concilio in Africa, leggerne i segni dei tempi e prendere le iniziative necessarie per costruire il suo avvenire, in continuità con il magistero dei papi Paolo VI, Giovanni Paolo I, Benedetto XVI e Francesco». Giovanni Paolo II, in particolare, ha detto il presule, «è stato il Papa che ci ha spinto più a riflettere sulla nostra storia, oltre che sulla nostra cultura, e ha definito la nostra storia un Olocausto sconosciuto». Per l’Africa, «riflettere sulla propria storia e sulla propria cultura significa oggi riflettere sulla interculturalità: la Chiesa è di natura interculturale e si pone come grazia divina per il nostro tempo».

Il convegno, che si svolgerà il 24 e 25 aprile preso la Pontificia Università Urbaniana, riunisce vescovi, sacerdoti, teologi, studiosi e personalità della cultura. A presiedere i lavori, il 24 aprile, sarà il cardinale Robert Sarah, presidente del Pontificio Consiglio Cor Unum, mentre l’apertura spetterà a monsignor Gabriel Mbilingi, arcivescovo di Lubango (Angola), presidente del Simposio delle Conferenze episcopali d’Africa e del Madagascar (Secam). A portare il suo saluto sarà anche il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della cultura. Quattro le sessioni del convegno: «L’Africa e il Concilio Vaticano II: uno sguardo storico; Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo II e la Chiesa in Africa; La Chiesa in Africa 50 anni dopo il Concilio Vaticano II. Sfide; Sguardo verso l’avvenire. La Chiesa in Africa come soggetto storico. Fede, cultura e sviluppo».