Vita Chiesa

Clochard morto Firenze: card.Betori, più sforzi per bisognosi

Commentando le letture del giorno il Cardinale ha sottolineato come Dio ami «l’umanità povera e peccatrice» e l’ami «proprio così, facendosi vicino ai poveri e ai peccatori». E questa è stata l’esperienza «che Papa Francesco ha invitato a fare nell’Anno Giubilare appena concluso. Ma, come ci ha ricordato il Papa – ha proseguito l’Arcivescovo -, “termina il Giubileo e si chiude la Porta Santa. Ma la porta della misericordia del nostro cuore rimane sempre spalancata”».

Questo, ha proseguito citando la «Misericordia et misera» di Papa Francesco, è «il tempo della misericordia per tutti e per ognuno, perché nessuno possa pensare di essere estraneo alla vicinanza di Dio e alla potenza della sua tenerezza. È il tempo della misericordia perché quanti sono deboli e indifesi, lontani e soli possano cogliere la presenza di fratelli e sorelle che li sorreggono nelle necessità. È il tempo della misericordia perché i poveri sentano su di sé lo sguardo rispettoso ma attento di quanti, vinta l’indifferenza, scoprono l’essenziale della vita. È il tempo della misericordia perché ogni peccatore non si stanchi di chiedere perdono e sentire la mano del Padre che sempre accoglie e stringe a sé».

E allora, «se il volto di Dio – ha detto Betori – è quello che Gesù mostra mettendosi accanto alla nostra povertà e illuminandola con l’amore che il Padre gli dona perché lo riversi su di noi, questa è anche la nostra strada: stare vicino e illuminare con l’amore la vicenda umana di chi è accanto a noi. È quanto avremmo voluto e dovuto fare verso il povero clochard, morto nel freddo della scorsa notte, in una solitudine che neppure le tante benemerite forme di attenzione verso i senzatetto presenti nella nostra città hanno saputo raggiungere, a riprova che l’attenzione verso chi è nel bisogno richiede sempre ulteriori sforzi».

Il Cardinale celebrava stamani in Santa Maria Novella in occasione dell’esecuzione della Messa in Sol maggiore D 167 di Franz Schubert, da parte dell’Orchestra da Camera Fiorentina, con il Coro Harmonia cantata, diretto da Raffaele Puccianti. Il tutto per iniziativa e con la direzione del Maestro Mario Ruffini, che da tempo sta conducendo un programma musicale che coinvolge i detenuti del Carcere di Sollicciano. Questa Messa di Schubert era già stata eseguita lo scorso 18 dicembre all’interno del Carcere, nella Messa Natalizia per reclusi e personale di sorveglianza. E oggi le letture sono state affidate ad alcuni reclusi.