Vita Chiesa

Compleanno Papa Francesco: «Pregate perché la mia vecchiaia sia tranquilla, religiosa e feconda. E anche gioiosa»

«Sappia che noi le siamo vicini. L’accompagnerà sempre la nostra preghiera». È l’augurio per papa Francesco pronunciato questa mattina dal cardinale Angelo Sodano, decano del collegio cardinalizio, prima della Messa concelebrata nella cappella paolina con i cardinali residenti a Roma. «Nella fausta giornata del suo 80° genetliaco, noi tutti sentiamo il desiderio di esclamare con il Salmo 118 ‘Questo è il giorno fatto dal Signore, rallegriamoci ed esultiamo in esso’», ha esordito il porporato, manifestando il desiderio dei presenti «di pregare per lei in un giorno così significativo della sua vita». «Oggi, Santo Padre, come in un film – ha aggiunto Sodano – passeranno di fronte a lei i volti dei suoi cari, i genitori Mario e Maria Regina, i familiari tutti e le altre persone che hanno contribuito alla sua formazione. Il pensiero andrà poi a tutti coloro che le sono stati accanto nel corso della sua vita», e a quel 13 marzo 2013, «allorquando lo Spirito Santo ispirò ai cardinali presenti in conclave di chiederle di accettare questa grande missione, la missione di guidare la Chiesa universale». «Noi oggi abbiamo voluto concelebrare con lei questa Santa Messa – ha concluso – per ringraziare il Signore per averla scelta per questa missione e per tutto l’amore» con cui la «sta svolgendo».

Una sosta, nel cammino verso il Natale, per fare memoria di quanto il Signore «ha fatto per noi», fermandosi a guardare «la storia di un Dio che ha voluto camminare con il suo popolo e farsi, alla fine, uomo come ognuno di noi». Così Papa Francesco ha interpretato il brano odierno del Vangelo di Matteo – che enumera la genealogia da Abramo a Gesù (1,1-17) – nell’omelia della Messa concelebrata con i Cardinali.

«Nel momento nel quale la vigilante attesa diviene più intensa», «la liturgia ci fa fermare un po’», ha osservato il Papa. Perché? «Semplicemente, la Chiesa vuole che noi facciamo memoria», atteggiamento «che dà all’anima tanta forza» e che «la stessa Scrittura sottolinea come modo di pregare, d’incontrare Dio». Allora, «guardare indietro per andare meglio avanti» è il significato di questa giornata liturgica, che fa riscoprire «la grazia della memoria». «È proprio dell’amore – precisa Francesco – non dimenticare, avere sotto agli occhi il tanto bene che abbiamo ricevuto, guardare la storia: da dove veniamo, i nostri padri, i nostri antenati, il cammino della fede»; così si rende anche «più intensa questa vigilante attesa verso il Natale».

«Ricordo quello che ho detto a voi il 15 marzo (2013), nel nostro primo incontro: ‘La vecchiaia è sede di saggezza’. Speriamo che anche per me» sia «così». Al termine della Messa papa Francesco si è rivolto ai presenti ringraziandoli «per questa concelebrazione, per questo accompagnarmi in questo giorno». «Da alcuni giorni – ha confessato – mi viene in mente una parola, che sembra brutta: vecchiaia. Spaventa, almeno, spaventa». La vecchiaia «è un colpo! Ma quando uno la pensa come una tappa della vita che è per dare gioia, saggezza, speranza, uno ricomincia a vivere». «La vecchiaia è tranquilla e religiosa» recita una poesia di Hölderlin. E allora – la richiesta del Papa ai cardinali – «pregate perché la mia sia così: tranquilla, religiosa e feconda. E anche gioiosa».