Vita Chiesa

Concilio pan-ortodosso: anche il Patriarcato greco-ortodosso di Antiochia non intende partecipare

La defezione del Patriarcato greco-ortodosso di Antiochia è un colpo grosso: Sua Beatitudine il Patriarca Giovanni X è una figura di spicco del mondo ortodosso. Proviene dalla martoriata terra siriana e si è sempre fatto portavoce del dramma vissuto dai cristiani. Anche lui è una vittima diretta di quella guerra: è fratello del vescovo di Aleppo Paul Yazigi, rapito il 22 aprile 2013, in un villaggio al confine con la Turchia, insieme al confratello Mar Gregorios, vescovo della Chiesa siro ortodossa di Aleppo.

Il 6 giugno scorso il Patriarca Giovanni X ha presieduto un incontro nel quale insieme ai vescovi si sono studiate le questioni relative al Concilio e i temi messi in agenda. In un comunicato i vescovi sottolineano la divergenza esistente tra le Chiese su alcuni documenti pre-conciliari, gli aspetti organizzativi del Grande Concilio così come i «suoi costi finanziari». E si ricorda come sia la Chiesa di Bulgaria sia la Chiesa di Russia hanno chiesto al Patriarca Bartolomeo di posticipare la data del Concilio, in attesa di risolvere i vari problemi. Ma ciò che maggiormente pesa sulla non partecipazione del Patriarcato greco-ortodosso di Antiochia è la sua disputa in atto con il Patriarca di Gerusalemme e la rottura tra le due Chiese della comunione eucaristica. «Il Santo e Grande Concilio ortodosso – si legge nel comunicato del Patriarcato di Antiochia – non può avere luogo se la comunione tra due Chiese apostoliche è rotta, dato il carattere eucaristico di questo Concilio». E ancora: «Questo Concilio è convocato per esprimere l’unità dell’ortodossia. Ciò richiede un’atmosfera di amore e fraternità in Cristo».

Per queste ragioni, il Santo Sinodo di Antiochia ha chiesto al Patriarca ecumenico di lavorare prima del Concilio perché si raggiunga a un consenso sulle riserve espresse dalle Chiese ortodosse autocefale e se entro tale data, i tentativi di accordo falliscono, la Chiesa di Antiochia chiede di «posticipare il Grande e Santo Concilio» e di realizzarlo solo quando «tra le Chiese autocefale prevalgono relazioni pacifiche, si è raggiunto un accordo sull’agenda e si sono stabilite le regole e le procedure pratiche. La Chiesa di Antiochia – si legge ancora nel comunicato – non parteciperà al Concilio fino a che le ragioni che impediscono una partecipazione alla Santa Eucarestia durante il Concilio, non saranno risolte».